Il grande dibattito sul premere ‘posponi’ quando suona la sveglia. Cosa dice la scienza?

Di George Citroner

Nei momenti confusi tra sogno e realtà, quasi il 60% di noi soccombe alla tentazione del pulsante snooze/posponi. Ma dietro questo rituale quotidiano si nasconde un mistero: ci aiuta davvero a riposarci di più, come intendiamo fare, o ci avvolge in una nebbia intontita?

Uno studio in due parti pubblicato sul Journal of Sleep Research svela alcune intuizioni. Quei momenti extra possono avvantaggiare alcune persone, ma il motivo per cui si preme il pulsante e la quantità di tempo, contano.

In conclusione: c’è poco svantaggio nei posticipi brevi

Il primo studio è un sondaggio che esaminava le abitudini di sonnellino di oltre 1.700 adulti. Quasi il 70% ha riferito di utilizzare la funzione snooze o più sveglie almeno qualche volta, trascorrendo in media 22 minuti in più a letto oltre la sveglia preimpostata. Questi snoozer tendevano ad essere più giovani e più probabilmente nottambuli. Hanno anche riferito una maggiore sonnolenza mattutina e tempi di sonno più brevi rispetto a coloro che non premono il tasto ‘posponi’.

Il secondo studio ha testato 31 abituali «snoozer» su compiti cognitivi subito dopo essersi svegliati da una sessione di riposo di 30 minuti, confrontandoli con coloro che sono stati svegliati bruscamente e testati. I risultati hanno mostrato che il sonnellino in più non ha avuto alcun effetto né ha migliorato le prestazioni dei test cognitivi. Inoltre, non ha avuto un impatto diretto sui livelli dell’ormone dello stress, sulla sonnolenza mattutina, sull’umore o sulla struttura del sonno durante la notte.

«Questo studio mostra che le persone [che usano la funzione ‘posponi’, ndr] non si sentono necessariamente meglio o hanno un umore migliore», ha affermato a Epoch Times il dottor Thomas Kilkenny, direttore dell’Institute for Sleep Medicine presso il Northwell Staten Island University Hospital di New York. «Tuttavia, sono in grado di iniziare la giornata più rapidamente».

I ricercatori hanno concluso che il sonnellino in più non è problematico finché non è eccessivo.

La coautrice Tina Sundelin, che ha conseguito un dottorato in psicologia ed è ricercatrice all’Università di Stoccolma dove ha avuto luogo lo studio, in un comunicato stampa ha affermato che «i risultati indicano che non c’è motivo di smettere di usare lo snooze al mattino se ti piace, almeno per tempi non oltre i circa 30 minuti. In effetti, può anche aiutare chi soffre di sonnolenza mattutina a essere leggermente più sveglio una volta alzati».

Il motivo per cui si preme ‘posponi’ è importante

Ci sono molte ragioni per cui è difficile svegliarsi quando previsto, come l’essere stati svegli fino a tardi o gran parte della notte, magari con un bambino malato. Questo deficit di sonno ci fa premere il tasto snooze per ritardare il risveglio.

Il sonno scarso è stato associato a numerosi problemi di salute come l’ipertensione, la scarsa memoria e l’aumento di peso. Tuttavia, per alcuni, premere ‘posponi’ o snooze è una routine, che segnala un sonno inadeguato o un disturbo.

Secondo il dottor Kilkenny, il premere sempre posponi potrebbe anche indicare un problema, ma dipende dal motivo per cui le persone lo fanno. Coloro che sono privati ​​del sonno si sentono stanchi al risveglio perché non hanno un sonno di qualità. «Disturbi come l’insonnia, l’apnea notturna, il disturbo del movimento periodico degli arti o anche la narcolessia sono condizioni [che influenzano la qualità del sonno, ndr]» e le persone con difficoltà a svegliarsi dovrebbero essere esaminate.

Tuttavia, la posticipazione non indica sempre un problema. Alcuni si sentono irrequieti nonostante il sonno di qualità sufficiente. Sentono solo il bisogno di continuare a dormire. «Questa è chiamata inerzia del sonno. Soprattutto i giovani possono sentirsi intontiti quando si alzano».

Questo gruppo attiva la sveglia con ripetizione per concedersi più tempo per svegliarsi. «Gli studi hanno dimostrato che non si sentono necessariamente più svegli o addirittura più felici, ma è più probabile che siano in grado di iniziare la giornata pensando in modo più chiaro [dopo uno snooze, ndr]».

Altre ricerche rilevano che l’uso eccessivo dello snooze è dannoso per la salute

Mentre uno studio ha scoperto che posticipare il risveglio può aiutare, un altro sostiene che un uso eccessivo del pulsante snooze/posponi può rivelarsi controproducente.

Una recente ricerca ha scoperto che l’uso ripetuto della funzione snooze può rendere più intenso l’effetto dell’inerzia del sonno se si viene svegliati durante la fase di sonno profondo chiamata sonno Rem (sogno). Reimpostando ripetutamente il pulsante snooze, aumenti la possibilità di essere svegliato durante questa fase, il che potrebbe farti sentire ancora più intontito del solito: «Sembra che alcune persone, non importa quanto abbiano dormito, si sentano ancora intontite quando si alzano», ha spiegato il dottor Kilkenny, sottolineando che questo è più diffuso nelle persone che si considerano «nottambuli», con una tendenza innata a voler dormire, ad andare a dormire più tardi e poi dormire fino a tardi.

La privazione cronica del sonno è diventata un problema significativo negli Stati Uniti, con circa 50-70 milioni di americani che soffrono di un disturbo del sonno e della veglia che ostacola il funzionamento quotidiano e influisce negativamente sulla loro salute: «Mentre cerchiamo di inseguire la routine dalle 9 alle 5 e di riempire il resto con la vita familiare e sociale, dimentichiamo di trovare abbastanza tempo per soddisfare il fabbisogno giornaliero di sonno». Soprattutto i giovani sacrificano il sonno per la vita sociale, peggiorando il problema.

Affrontare la mancanza di sonno

Secondo lo Houston Methodist Hospital, le misure che possiamo adottare per ridurre la nostra dipendenza dalla ripetizione della sveglia quando suona, includono:

  • Assicurandoci di dormire dalle sette alle nove ore ogni notte.
  • Evitare l’alcol e il tempo trascorso davanti allo schermo prima di andare a letto.
  • Evitare di bere grandi quantità di liquidi prima di andare a letto.
  • Fare esercizio fisico regolare.

 

George Citroner riferisce su salute e medicina, coprendo argomenti che includono cancro, malattie infettive e condizioni neurodegenerative. Nel 2020 gli è stato assegnato il premio Media Orthopaedic Reporting Excellence (More) per un articolo sul rischio di osteoporosi negli uomini.

Articolo in inglese: The Great Snooze Debate: What Science Says About Your Morning Wake-Up Habit

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