Il Giappone e gli Stati Uniti migliorano la prontezza bellica di fronte alle minacce del Pcc

Di i Jon Sun e Michael Zhuang

Dall’1 all’8 febbraio gli Stati Uniti e il Giappone, con la partecipazione delle forze australiane, hanno condotto l’operazione Keen Edge, una serie di esercitazioni sul posto di comando e di addestramento sul campo nelle basi in Giappone e Hawaii.

L’operazione Keen Edge è «per definizione diretta alla Cina», ha spiegato a Stars and Stripes Grant Newsham, colonnello dei marine in pensione e ricercatore senior presso il Japan Forum for Strategic Studies di Tokyo.

I legislatori giapponesi continuano inoltre a spingere per l’implementazione di rifugi antiaerei. Yoshimasa Hayashi, capo segretario di gabinetto del governo giapponese, ha dichiarato il 13 febbraio alla commissione Bilancio della Camera dei rappresentanti giapponese che il governo proporrà la costruzione di rifugi di evacuazione entro la fine di marzo per proteggere i civili in caso di attacco straniero.

Nel frattempo, Tokyo costruirà un importante rifugio antiaereo sotterraneo sotto la stazione centrale della metropolitana Azabu-Juban nel quartiere Minato di Tokyo: «Abbiamo preparato altre strutture di evacuazione in passato, ma considerando quanto siano difficili gli affari internazionali in questo momento, riteniamo che sia importante prepararsi per la minaccia seria e significativa dei missili balistici», ha riferito al Japan Times il governatore di Tokyo Yuriko Koike.

Il 12 febbraio, il Giappone ha condotto un’esercitazione di difesa simulando un attacco con missili balistici sull’isola di Ishigaki, parte della catena di isole Nansei sud-occidentali del Giappone, a 186 miglia da Taiwan.

Il 14 febbraio, il ministro della Difesa giapponese Minoru Kihara ha incontrato l’ambasciatore statunitense Rahm Emanuel. I due funzionari hanno affermato l’impegno del Giappone e degli Stati Uniti a lavorare insieme per rafforzare le capacità di difesa.

Inoltre, il mese prossimo l’esercito americano addestrerà le forze di autodifesa giapponesi all’uso dei missili da crociera Tomahawk acquistati dagli Stati Uniti. Il 18 gennaio, il Giappone ha infatti firmato un accordo per l’acquisto di 400 missili Tomahawk, che possono essere utilizzati per attaccare i siti di lancio missilistici nemici, dando al Giappone una capacità di contrattacco.

In una conferenza stampa Emmanuel ha elogiato la mossa: «Mentre gli aggressori diventano sempre più bellicosi, il Giappone è in prima linea tra i Paesi che si mobilitano per proteggere la pace e la prosperità aumentando i fondi anti aggressione».

La trasformazione pianificata dell’esercito americano

Nell’ottobre 2023 allo  Strategic Landpower Dialogue, organizzato congiuntamente dall’Associazione dell’esercito americano e dal Centro per gli studi strategici e internazionali, il generale Charles Flynn, comandante generale dell’Esercito del Pacifico degli Stati Uniti, aveva espresso preoccupazione per la minaccia della Cina per il prossimo decennio: «Quello che hanno fatto negli ultimi 10 anni e quello che stanno segnalando di voler fare e intendendo fare nei prossimi 10 anni, dovrebbe essere preoccupante per tutti noi».

La Cina è «su un percorso pericoloso».

Flynn ha quindi sottolineato l’«importante missione» dell’esercito americano nell’Indo-Pacifico. Di fronte alla continua aggressione del Pcc, l’esercito si sta infatti imbarcando nella più grande trasformazione degli ultimi decenni.

Presentato lo scorso autunno, Army 2030 è il piano pluriennale dell’esercito americano per mantenere la prontezza alla guerra e adattare attrezzature e organizzazione per affrontare meglio i principali avversari. Il piano Army 2030 segue le priorità previste nella Strategia di sicurezza e difesa nazionale del 2022, che hanno identificato Cina, Russia, Corea del Nord, Iran e vari gruppi terroristici come minacce acute e persistenti.

La Multi-Domain Task Force (Mdtf) dell’esercito americano è progettata per migliorare le capacità di dispiegamento nella regione del Pacifico e scoraggiare il Pcc dall’espandersi strategicamente fino al punto in cui potrebbe iniziare una guerra.

L’Mdtf è il fulcro degli sforzi dell’Esercito per affrontare le minacce poste alla sicurezza nazionale operando in un ambiente multi-dominio: aria, terra, acqua, spazio e cyberspazio. La prima unità Mdtf è stata istituita nel 2017. Attualmente esistono unità Mdtf nello Stato di Washington, nelle Hawaii e in Germania.

A novembre, delle unità militari statunitensi, tra cui l’Mdtf, hanno condotto esercitazioni a fuoco vivo con il sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità (Himars), che può lanciare missili di precisione a lungo raggio, a Palau, nell’Oceano Pacifico occidentale.

Vi sono crescenti preoccupazioni circa l’assertiva presenza marittima della Cina nelle vicinanze dell’isola. Il presidente di Palau ha annunciato a settembre che gli Stati Uniti e Palau stavano discutendo lo spiegamento permanente di sistemi avanzati di difesa missilistica sull’isola.

Le esercitazioni facevano parte dell’addestramento Mdtf dell’esercito americano, progettato per preparare le truppe americane a una rapida prontezza al combattimento sulle isole in caso di emergenza.

La guerra sulle isole era originariamente la missione di combattimento del Corpo dei Marines, ma l’esercito si sta trasformando in una forza in grado di combattere sulle isole.

Per contrastare la Cina, l’esercito americano sta schierando missili di precisione e a lungo raggio per la Multi-Domain Task Force (Mdtf), e nel prossimo futuro prevede di schierare armi ipersoniche con una gittata di oltre 2.700 chilometri.

L’esercito americano sta inoltre espandendo le esercitazioni militari congiunte con i Paesi del sud-est asiatico e costruendo attivamente sistemi di supporto.

Il mese scorso, il generale Flynn ha dichiarato all’emittente pubblica giapponese Nhk che gli Stati Uniti possono contrastare la Cina in solidarietà con gli alleati: «Penso che l’unione della rete del potere territoriale sia il contrappeso al comportamento irresponsabile e insidioso della Repubblica Popolare Cinese».

L’avanzamento della tecnologia militare del Giappone

Dalla fine di gennaio all’inizio di febbraio, il Ministero della Difesa giapponese ha tenuto a Tokyo una nuova mostra sulle armi e sulla tecnologia militare per favorire la partecipazione delle start-up al settore della Difesa giapponese.

Alla mostra hanno partecipato complessivamente 40 start-up. Nel suo discorso di apertura, Yasuhiro Takami, membro del parlamento giapponese e consigliere speciale del Ministero della Difesa, ha sottolineato che l’uso di tecnologie all’avanguardia è fondamentale per la difesa nazionale: «Il Giappone utilizzerà attivamente e rapidamente le tecnologie all’avanguardia delle startup e continuerà a procurarsi attrezzature di difesa per le nuove esigenze di combattimento».

Il Giappone ha annunciato in tre documenti sulla sicurezza nazionale, inclusa la Strategia di sicurezza nazionale formulata nel dicembre 2022, che utilizzerà attivamente tecnologie all’avanguardia del settore privato per la ricerca e lo sviluppo di attrezzature militari. Le Linee guida sulla tecnologia di difesa 2023 pubblicate dal Ministero della Difesa giapponese nel giugno dello scorso anno richiedevano specificamente il rafforzamento della cooperazione con le startup.

L’Agenzia per l’acquisizione, la tecnologia e la logistica del Ministero della Difesa giapponese istituirà un nuovo istituto di ricerca nel 2024 per collegare tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale e i droni con lo sviluppo di armi.

Seguendo l’esempio della Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) degli Stati Uniti e della Defense Innovation Unit (Diu), che hanno creato tecnologie come internet e il Global Positioning System (Gps), il Giappone prevede di introdurre attivamente tecnologie di startup.

Il governo giapponese prevede di spendere circa 43mila miliardi di yen (circa 302 miliardi di dollari) nei prossimi cinque anni fino al 2027, aumentando in modo significativo il budget annuale per la Difesa. Mitsubishi Heavy Industries prevede che le vendite di attrezzature per la difesa nell’anno fiscale 2026 raggiungeranno mille milliardi di yen (6 miliardi e 146 milioni di euro), più del doppio delle vendite degli anni precedenti.

 

Versione in inglese: Japan and the US Improve Warfighting Readiness in Face of Threats from the CCP

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