Il coraggio di Miss Canada spaventa la Cina

Di Alessandro Starnoni

Intervista esclusiva ad Anastasia Lin, attrice cino-canadese, Miss Mondo Canada 2015, sostenitrice dei diritti umani.

NTD India: Hai vinto Miss Mondo Canada nel 2015. Nello stesso anno non ti è stato permesso di partecipare al concorso Miss Mondo in Cina a causa di alcune tue dichiarazioni sulle violazioni dei diritti umani. Come mai il regime comunista cinese, la seconda potenza economica mondiale, è così intimidito da una reginetta di bellezza?

Anastasia Lin: In effetti è stata una reazione eccessiva, avrebbero potuto scegliere un approccio molto diverso. Ma hanno deciso di usare la solita modalità, che è quella di bloccare la gente. Lo hanno sempre fatto con gli attivisti, con i giornalisti. Alle persone che hanno il coraggio di parlare della situazione in Cina di solito viene negata la possibilità di entrare nel Paese, e persino di farci affari. Io ho portato la mia testimonianza a diversi governi sull’attuale repressione religiosa in Cina.

NTD India: Hai suscitato grande interesse in vari forum internazionali sui diritti umani, particolarmente sul prelievo forzato di organi da prigionieri di coscienza in Cina. Hai anche seguito le recenti risoluzioni approvate dal Parlamento degli Stati Uniti e da quello del Regno Unito. Come procede la situazione?

Anastasia Lin: Spesso si presume che la comunità internazionale non possa fare pressione per sollecitare una cambiamento della situazione in Cina, ma non è così.

In passato, la dittatura cinese sosteneva che gli organi provenivano da fonti anonime. Recentemente siamo riusciti a fare ammettere che hanno eseguito il prelievo forzato di organi sui detenuti, e di porre fine al più presto a questa atrocità. Nel 2016 e 2017 hanno quindi avviato il “programma nazionale per il sistema di donazione di organi”, una cosa che non era mai stata fatta prima in Cina. Lo hanno fatto solo per dire al mondo: «Guardate, stiamo facendo progressi. Stiamo attuando delle riforme».

Non ci sono prove che dimostrino che il sistema di approvvigionamento di organi sia davvero cambiato e non c’è una legge che lo vieti. Ma almeno stanno cercando di migliorare, nel senso che il regime cinese si preoccupa di ciò che il mondo potrebbe pensare. Non importa quanto siano potenti e indistruttibili, in realtà stanno nascondendo le loro fragilità. La società cinese dei trapianti desidera disperatamente ottenere un qualche riconoscimento dal mondo esterno. Spetta a noi convincerli ad attuare le riforme.

NTD India: «Ho dovuto scegliere tra il silenzio e la mia speranza per una Cina migliore». Hai inoltre affermato al Forum di Oslo sui diritti umani, che il silenzio non aiuta nessuno. Tu e la tua famiglia avete ricevuto così tante minacce. Cosa ti fa andare avanti?

Anastasia Lin: Avrei potuto rinunciare in qualsiasi momento. Molte decisioni sono state difficili da prendere, ma le ho prese da me. Avrei potuto affrontare un giorno alla volta, una campagna alla volta e una causa alla volta. Ho partecipato per la seconda volta a Miss World 2016per parlare del prelievo forzato di organi. Onestamente ho pensato che sarebbe stata l’ultima volta che avrei potuto espormi riguardo ai diritti umani. È stato davvero difficile, accettare di andare avanti non è stato immediato. Tuttavia quando vedo l’effetto sulle persone, quando le vittime si avvicinano e ringraziano, è molto gratificante.

Penso che essere coraggiosi, non sia una decisione consapevole – non provi coraggio, avverti il potere decisionale, un senso di sicurezza. Quando prendo una decisione, ho fiducia che il risultato sarà il miglior risultato possibile, altrimenti non potrei andare avanti. Il coraggio arriva in modo inaspettato, quando non penso a me stessa, e quando posso guardare il mondo e sentire che l’universo è profondo e prezioso. Non è qui per punirmi, ma probabilmente per guidarmi ad esplorare ciò che ha creato, inclusa me stessa.

NTD India: L’articolo del Wall Street Journal di David Feith ti descrive come una reginetta di bellezza che Donald Trump dovrebbe incontrare. Ci sono personalità che vorresti incontrare, e cosa vorresti chiedere?

Anastasia Lin: Mi piacerebbe molto incontrare Aamir Khan [uno dei più famosi e influenti registi indiani NdR]. L’ho visto come attore nel film “I 3 idioti”, è così genuino e reale, così sincero. È un grande artista, ha lavorato molto sui suoi personaggi. Mi piace davvero.

NTD India: Citi spesso “Verità, Compassione e Tolleranza” nei tuoi discorsi. Come bilanci la tua vita di modella, attrice e attivista per i diritti umani vivendo secondo questi valori?

Anastasia Lin: Verità, Compassione e Tolleranza provengono dall’insegnamento tradizionale cinese. Se guardiamo alla cultura tradizionale cinese – che è andata quasi totalmente distrutta sotto il Partito comunista Cinese – il Buddismo, il Taoismo e il Confucianesimo sono le tre grandi scuole di insegnamento. Il Buddismo crede nella compassione, il Taoismo nella verità, e il Confucianesimo nella tolleranza. “Verità, Compassione, Tolleranza” riassumono tutta la cultura tradizionale cinese. Questo è probabilmente uno dei motivi per cui il popolo cinese negli anni ’90 è stato attratto dalla pratica della Falun Dafa, che insegna questi principi e incoraggia le persone a vivere secondo questi valori, ed è per questo che è diventata così popolare in poco tempo.

Mi piace parlare di questi principi perché rappresentano la cultura tradizionale cinese in modo completo. Per il mondo moderno contemporaneo, così indaffarato, questa antica saggezza è molto utile.

NTD India: Con oltre 20 produzioni televisive all’attivo, spesso in ruoli che trattanto le violazioni dei diritti umani in Cina, qual è stato il tuo ruolo preferito?

Anastasia Lin: Diciamo che non ho un ruolo preferito. Molti mi hanno coinvolto da vicino, ascoltare le esperienze delle vittime è davvero difficile, quello che hanno vissuto è orribile. Ad oggi ci sono milioni di persone in Cina che stanno ancora vivendo queste atrocità. Mi sento come se una parte di me fosse stata in carcere con loro, una sensazione molto difficile da spiegare.

Non posso dire di avere un ruolo preferito perché nessuno di loro mi fa sentire veramente spensierata. Percepisco in un certo senso il coraggio umano – ciò che la determinazione umana può fare, ignorando le circostanze esterne. Il loro mondo interiore, il loro cuore, è tremendamente forte.

Conosco una persona che purtroppo è morta. Era stato rinchiuso nel famigerato campo di lavoro di Masanjia, da dove era riuscito a inserire dei messaggi nei prodotti che era costretto a fabbricare. Un documentario sulla sua storia, Lettere da Masanjia, è appena uscito. Non ho mai parlato con lui, ma ho visto le sue interviste.

Per un anno intero ha subito torture fisiche, qualcosa che una persona normale non potrebbe sopportare nemmeno per 10 minuti. Penso che abbia potuto sopportare così tanto grazie alla sua fede nella vita; non ha avuto bisogno di dimostrare il suo coraggio per conquistare il mondo.

Immergermi in queste profondità emotive è difficile. Dicono che solo con il dolore si cresce; non ci credo completamente, perché anche attraverso la felicità si può arrivare alla pace e al miglioramento.

NTD India: Quali sono i suoi prossimi progetti? Film tradizionali? Uno dei tuoi film che consiglieresti agli spettatori indiani?

Anastasia Lin: Il mio prossimo progetto riguarda una cittadina canadese detenuta in Cina da un anno e mezzo, imprigionata per aver praticato il Falun Gong. E il governo canadese non sta facendo nulla. Ho cercato di difendere il suo caso. Sono andata al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite per difenderla, e chiamare in causa il governo cinese. Ho dato avvio a una petizione, abbiamo 38.000 firme. Non è cambiato niente. È ancora bloccata lì, a subire torture, non è giusto.

Quindi voglio iniziare la “Sfida del loto”. Fondamentalmente ti metti in posizione di doppio loto, ti riprendi in un video, lanci la sfida a tre dei tuoi amici e pubblichi il video sui social media. Con due minuti di tempo, puoi firmare la petizione su Change.org, Let’s Bring Sun Qian Home. Vogliamo chiedere ai Capi di stato e ai diplomatici di agire, di fare la loro parte, per far uscire questa ragazza dal carcere.

Ma se non ci attiviamo e la abbandoniamo lì, nessuno sarà più al sicuro: oggi la dittatura cinese ha rinchiuso una canadese, domani potrebbe essere un indiano, o un cittadino degli Stati Uniti. Potrebbero continuare a tenerli imprigionati, senza un processo equo. Ecco perché credo che sia meglio usare la nostra libertà per parlare e per dare una mano mentre possiamo ancora farlo.

NTD India: l’India ha un ricco patrimonio e la sua grande storia. Cosa ti piace di più dell’India?

Anastasia Lin: Sono affascinata dal libro Mahabharata, voglio davvero leggerlo. Adoro le epopee come questa. Contengono tanta saggezza. Ho visto la serie TV. Sono anche consapevole del fatto che il prossimo progetto di Bollywood di Amir Khan è Mahabharata. Non vedo l’ora. Anche Buddha Shakyamuni (Gautama Siddhartha) viene dall’India.

NTD India: C’è un messaggio speciale che vorrebbe trasmettere ai lettori indiani?

Anastasia Lin: Ho molto da imparare sull’India, ma ho avuto l’impressione che le persone siano così intelligenti, grazie alla loro cultura: è così preziosa. È una delle più antiche e un tesoro che non è andato distrutto. A differenza del mio popolo, abbiamo perso la nostra cultura tradizionale cinese, buona parte di essa. Quindi sì, imparate dalle nostre perdite e fate tesoro di ciò che avete.

Articolo originale: Exclusive Q&A: The beauty queen whose fearless voice has scared China out of its wits

 
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