I veicoli elettrici il «prossimo grande flop» del mercato automobilistico?

Stephen Moore, esperto economista presso FreedomWorks ed ex consigliere economico dell’allora presidente Donald Trump, ha formulato una previsione tetra sul mercato americano dei veicoli elettrici (Ev), affermando che gli Ev sono destinati ad essere il «prossimo grande flop» delle case automobilistiche.

Le fosche previsioni di Moore sul mercato dei veicoli elettrici sono state pronunciate in un’intervista del programma Varney & Co. di Fox News, il 30 ottobre, e in un articolo pubblicato sul Daily Caller il 29 ottobre, in cui l’esperto ha paragonato l’attuale spinta dei veicoli elettrici al fallimento del lancio della Ford Edsel.

«Uno dei flop di marketing da manuale di tutti i tempi è stata la berlina Ford Edsel, annunciata come la nuova auto di punta alla fine degli anni cinquanta», ha scritto nel suo articolo.

All’epoca del lancio della Edsel, gli esperti del settore automobilistico avevano espresso l’opinione che la berlina, che portava il nome del figlio di Henry Ford, sarebbe stata un successo sicuro. Tuttavia, invece di venderne centinaia di migliaia, come previsto dagli esperti dell’epoca, la Edsel vendette una misera decina di migliaia di esemplari e fu ritirata dal mercato.

Secondo Moore, un fattore chiave del flop della Edsel è che l’auto è stata imposta a un pubblico che non la voleva.

«La lezione più ovvia per il settore: non si possono convincere gli americani a comprare auto che non vogliono. Data la mentalità di approccio all-in sui veicoli elettrici di Ford e Gm, è chiaro che Detroit non ha mai recepito questo messaggio», ha scritto.

Una veduta generale degli Hummer Ev Gmc nell'impianto di assemblaggio di veicoli elettrici Factory Zero di General Motors a Detroit, Michigan, il 17 novembre 2021. (Nic Antaya/Getty Images)
Una veduta generale degli Hummer Ev Gmc nell’impianto di assemblaggio di veicoli elettrici Factory Zero di General Motors a Detroit, Michigan, il 17 novembre 2021. (Nic Antaya/Getty Images)

Anche se l’amministrazione Biden ha spinto i veicoli elettrici sul pubblico, offrendo tra l’altro un sussidio di 7.500 dollari, secondo uno studio pubblicato all’inizio di settembre da GOBankingRates meno del 10% di tutte le vendite di auto nuove negli ultimi due anni sono state elettriche.

Più di recente, i dirigenti di General Motors, Ford e Mercedes-Benz hanno ammesso che la domanda di veicoli elettrici si sta indebolendo e alcuni hanno annunciato di voler ridurre i propri obiettivi sui veicoli elettrici.

Moore sostiene che il calo della domanda di veicoli elettrici è un possibile segnale del fatto che, a parte una frazione relativamente piccola di acquirenti che adottano per primi le nuove tecnologie, gli acquirenti nel complesso non sono molto interessati.

«La Edsel è stata uno dei più grandi flop di tutti i tempi», ha dichiarato Moore in un’intervista a Fox News. «Sono qui per dirvi che se queste tendenze continuano, vedremo il mercato dei veicoli elettrici diventare il prossimo grande flop perché gli acquirenti di auto non li vogliono».

La società di ricerche di mercato Canalys stima che le vendite globali di veicoli elettrici siano aumentate del 49% nella prima metà di quest’anno, in calo rispetto al ritmo di crescita del 63% dello scorso anno.

Domanda di veicoli elettrici in calo

Durante un salone automobilistico in Giappone la settimana scorsa, il presidente – ed ex Ceo – di Toyota, Akio Toyoda, ha dichiarato ai giornalisti presenti che il calo della domanda di veicoli elettrici (Ev) è un segno del fatto che la gente si sta svegliando alla realtà che gli Ev non sono il proiettile d’argento contro i presunti mali delle emissioni di anidride carbonica.

Toyoda, rivolgendosi ai giornalisti, sostiene che «le persone stanno finalmente vedendo la realtà» sulla tecnologia dell’Ev, in vista del Japan Mobility Show di Tokyo della scorsa settimana, parlando in qualità di capo della Japan Automobile Manufacturers Association, organizzatrice dell’evento.

Da sempre scettico sull’adozione massiccia dei veicoli elettrici, Toyoda ha presentato – quest’anno – le sue dimissioni dal suo ruolo di Ceo di Toyota in seguito alle critiche che gli sono state rivolte per non aver spinto abbastanza seriamente l’azienda ad adottare rapidamente le auto a batteria.

La risposta del signor Toyoda ai giornalisti che gli hanno chiesto cosa ne pensasse del calo della domanda di veicoli elettrici suggerisce che si sente giustificato nella sua riluttanza: «Ci sono differenti modi per scalare la montagna che è il raggiungimento della neutralità delle emissioni di anidride carbonica», ha dichiarato, suggerendo che i consumatori si stanno finalmente svegliando da una visione onirica spinta dagli allarmisti del cambiamento climatico, che mettono i veicoli elettrici su un piedistallo e ne enfatizzano i vantaggi, sminuendo gli svantaggi.

Le sue osservazioni giungono mentre la crescita della domanda di veicoli elettrici in vari mercati è rallentata, inducendo alcune aziende a ridurre i loro piani di elettrificazione.

Le auto di Toyota Motor Corporation sono viste durante un briefing sulle strategie dell'azienda per i veicoli elettrici a batteria a Tokyo, il 14 dicembre 2021. (Kim Kyung-Hoon/Reuters)
Le auto di Toyota Motor Corporation sono viste durante un briefing sulle strategie dell’azienda per i veicoli elettrici a batteria a Tokyo, il 14 dicembre 2021. (Kim Kyung-Hoon/Reuters)

Honda e General Motors (Gm) hanno annunciato, due settimane fa, di voler abbandonare un piano da 5 miliardi di dollari per lo sviluppo congiunto di veicoli elettrici, mentre Gm ha dichiarato di voler rallentare la propria strategia di elettrificazione.

Gm afferma di star «moderando l’accelerazione della produzione di veicoli elettrici» per proteggere i prezzi, «adattarsi a una crescita più lenta della domanda a breve termine e implementare cambiamenti ingegneristici che rafforzeranno i profitti», nelle parole del direttore finanziario Paul Jacobson, in una call con i giornalisti del 24 ottobre, in cui ha rivelato che lo sciopero dei dipendenti sindacalizzati (del settore auto) – durato settimane – è già costato all’azienda 800 milioni di dollari e oltre.

Ford ha già comunicato, all’inizio del mese, che avrebbe temporaneamente sospeso uno dei tre turni di lavoro in uno stabilimento che costruisce il suo pick-up elettrico F-150 Lightning, dopo aver rallentato l’avvio della produzione di veicoli elettrici nel mese di luglio.

Jim Farley, Ceo di Ford, ha dichiarato la scorsa settimana che la situazione con i veicoli elettrici è stata «difficile»; in una telefonata agli investitori.

«In effetti, il nostro business non è mai a corto di sfide, soprattutto in questo momento, con l’evoluzione del mercato dei veicoli elettrici e i nuovi concorrenti globali provenienti dalla Cina, nonché le innovazioni tecnologiche», ha affermato. «Un ottimo prodotto non è più sufficiente nel settore dei veicoli elettrici», sostiene, aggiungendo che «dobbiamo essere totalmente competitivi sui costi» perché «l’accessibilità economica è un problema» per i consumatori.

Di conseguenza, Ford ha sospeso la spesa di 12 miliardi di dollari per la capacità di produzione di veicoli elettrici.

«Dato il contesto dinamico in cui si trovano i veicoli elettrici, stiamo valutando con prudenza la nostra produzione e adattando la capacità futura per soddisfare meglio la domanda del mercato», ha dichiarato giovedì John Lawler, direttore finanziario di Ford.

«Complessivamente, abbiamo sospeso circa 12 miliardi di dollari d’investimenti per i veicoli elettrici, che includono capex, investimenti diretti e spese», ha aggiunto.

Mentre Toyoda ha sostenuto al salone dell’auto giapponese che le persone stanno diventando più consapevoli degli svantaggi dei veicoli elettrici, l’attuale Ceo e presidente di Toyota, Koji Sato, ha parlato dei loro vantaggi.

Sato è intervenuto in un incontro con la stampa il 25 ottobre al Japan Mobility Show, aprendo la sua presentazione con un’esaltazione dei veicoli elettrici.

Ha parlato per esempio di un apparente vantaggio dei veicoli elettrici: un baricentro più basso e un abitacolo più spazioso, definendolo «un valore che solo i veicoli elettrici a batteria possono offrire».

«In queste auto, lo scenario appare completamente diverso».

Ma se il baricentro più basso e gli interni più spaziosi saranno probabilmente ben accetti da alcuni automobilisti, a meno che le case automobilistiche non riescano a capire come superare l’’ansia da autonomia’, potrebbero scoprire che l’adozione degli Ev diminuirà ulteriormente.

Ansia per l’autonomia

Una delle principali preoccupazioni degli americani che stanno valutando l’opportunità di passare a un veicolo elettrico è l’ansia per l’autonomia, ovvero il timore di guidare un veicolo elettrico e di rimanere a corto di energia senza riuscire a trovare una colonnina di ricarica, finendo per rimanere bloccati sul margine della strada.

Un recente studio dell’American Automobile Association (Aaa) ha rilevato che l’autonomia dei veicoli elettrici può ridursi fino a un quarto quando il veicolo trasporta carichi pesanti.

«L’ansia dell’autonomia rimane uno dei motivi principali per cui i consumatori esitano a passare dai veicoli a benzina ai veicoli elettrici», ha dichiarato Adrienne Woodland, portavoce dell’Aaa, in un comunicato.

Un altro recente studio della società di consulenza Ernst & Young – in collaborazione con l’ente europeo dell’industria energetica Eurelectric – ha rilevato che l’ansia da autonomia è la seconda preoccupazione più citata per il passaggio a un veicolo elettrico, con la mancanza di stazioni di ricarica pubbliche al primo posto.

Lo studio indica una necessità stimata di 68,9 milioni di stazioni di ricarica negli Stati Uniti e in Canada entro il 2035 per sostenere il ritmo della trasformazione dei veicoli elettrici.

Il presidente Joe Biden ha stabilito un obiettivo: entro il 2030 il 50% di tutti i nuovi veicoli sarà costituito da veicoli elettrici o ibridi ricaricabili.

 

Jack Phillips ha contribuito a questo articolo.

Articolo inglese: Electric Vehicles Set to Be Auto Market’s ‘Next Big Flop,’ Says FreedomWorks Economist

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