I programmi di Clinton e Trump a confronto

TASSE

Clinton

La Clinton propone una «congrua sovrimposta» sui multimilionari, e intende assicurare che gli americani più ricchi non paghino una percentuale di tasse inferiore a quella delle famiglie di medio reddito. Il candidato democratico vuole inoltre implementare una exit tax sugli introiti delle aziende americane all’estero che non vengono tassate. Intende infine tagliare le tasse per le piccole imprese, i cui singoli impiegati vengono pagati più che nelle grandi imprese.

Trump

In un discorso di agosto, il candidato repubblicano ha enfatizzato la necessità di tagliare le imposte sulle società e di esentare dalle tasse tutte le spese relative alla cura dei bambini. Trump sostiene anche la rimozione della tassa sulle proprietà – da lui anche definita «tassa della morte» – e una riduzione, da sette a tre, delle fasce di reddito che determinano il valore delle imposte. Trump propone tre fasce di tassazione, rispettivamente del 12 per cento, del 25 per cento e del 33 per cento. Ha anche promesso la creazione di una fascia esente da tassazione per molti lavoratori americani.

COMMERCIO

Clinton

La Clinton afferma che inasprirà le rappresaglie commerciali per opporsi ai Paesi che «non stanno giocando secondo le regole». La Clinton in precedenza sosteneva il Partenariato Transpacifico (Tpp) ma ora vi si oppone, affermando che l’accordo non è linea con i suoi «alti standard sull’aumento degli stipendi, la creazione di posti di lavoro ben pagati, e il miglioramento della sicurezza nazionale».
La Clinton in precedenza aveva sostenuto anche l’Accordo Nord Americano per il libero scambio (Nafta) che era stato firmato dall’allora presidente Bill Clinton, ma durante la sua campagna elettorale nel 2008 ne ha parlato male, definendolo uno «sbaglio».

Trump

Trump è contro il Tpp e vuole rinegoziare il Nafta: secondo il candidato repubblicano, se Canada e Messico non acconsentissero alla rinegoziazione, gli Stati Uniti dovrebbero mostrarsi pronti e ritirarsi dal patto commerciale. «Dobbiamo mantenere qui le nostre aziende», afferma. Ritiene inoltre necessario «tassare i beni che entrano e che provengono dalle aziende che se ne sono andate».
Trump giura infine che la Cina subirà delle conseguenze in quanto «manipolatore di valuta».

LAVORO

Clinton

La Clinton ha in piano, durante i suoi primi 100 giorni in carica, di «fare il più grande investimento in nuovi posti di lavoro ben pagati dalla Seconda Guerra Mondiale». La sua strategia include il creare lavoro investendo nelle infrastrutture, nel manifatturiero, nella ricerca e nella tecnologia, nell’energia pulita e nelle piccole imprese. La Clinton ha affermato che aumenterà lo stipendio minimo federale, ristabilirà i diritti di contrattazione collettivi dei sindacati, e difenderà i diritti dei lavoratori.

Trump

Trump, che afferma di aver già creato decine di migliaia di posti di lavoro negli Stati Uniti in quanto imprenditore, giura che sarà «il più grande presidente generatore di posti di lavoro che Dio ha mai creato» e che riporterà nella nazione il lavoro che si è delocalizzato in Cina, Messico, Giappone e Vietnam. Il suo programma prevede la creazione di 25 milioni di posti di lavoro, con un piano economico che dovrebbe aumentare la crescita di una media del 3,5 per cento all’anno.

ISTRUZIONE E FAMIGLIE

Clinton

La Clinton vuole introdurre una pre-scuola per tutti i bambini di quattro anni e promette di aiutare le famiglie con i costi relativi alla cura dei bambini. Vuole promuovere le possibilità di imparare le scienze informatiche per gli studenti dalle scuole elementari alle superiori, e ridurre i debiti per le spese scolastiche per 25 milioni di studenti, assicurando inoltre costi zero per tutti i community college, rendendo quindi possibile agli studenti una formazione esente da indebitamenti. La Clinton dichiara guerra anche alle violenze sessuali nei campus, promettendo di attivarsi per il sostegno alle vittime e per l’aumento degli sforzi sulla prevenzione.
Il suo piano, infine, prevede anche fino a 12 settimane di permessi dal lavoro pagati in caso di necessità di prendersi cura di un neonato o di un famigliare gravemente ammalato.

Trump

Trump propone un investimento federale di 20 miliardi nella scelta scolastica, con l’obiettivo di «fornire la libera scelta della scuola a tutti quegli 11 milioni di bambini che vivono in povertà». In precedenza ha affermato di non escludere di poter eliminare il Dipartimento dell’Istruzione e di porre fine al Common Core [un sistema di test standard che assicura che gli studenti abbiano ottenuto specifiche conoscenze durante uno specifico anno di corso ndr] che ha definito «un disastro totale». L’istruzione, secondo Trump, dovrebbe venire gestita a livello locale. Trump si oppone anche al sistema dell’academic tenure [che in sostanza fornisce ad alcuni professori un posto fisso fino all’età di pensionamento, con licenziamento possibile solo se per giusta causa ndr]. Il candidato repubblicano vuole rivedere il sistema tributario in modo tale che i genitori non debbano pagare tasse quando spendono per la cura dei bambini (fino a 4 figli come massimo) e degli anziani non autosufficienti. Propone anche sei settimane di permessi pagati per le donne appena diventate madri.

IMMIGRAZIONE

Clinton

La Clinton vuole una riforma completa del sistema dell’immigrazione, e la vuole nei primi 100 giorni d’ufficio. Difenderà i provvedimenti esecutivi del suo predecessore Obama sull’immigrazione e afferma di voler promuovere un’azione «umana, puntuale ed efficace»  sul fenomeno. Allocherà delle risorse, invece, per l’incarcerazione e la deportazione degli individui violenti.

Trump

Trump progetta di costruire un muro lungo in confine meridionale, a cominciare dal primo giorno in cui siederà alla Casa Bianca. Sostiene che il Messico dovrà pagarne i costi, anche se il presidente messicano Enrique Peña Nieto la pensa diversamente. Ha affermato di voler triplicare il numero di agenti addetti alla dogana e di voler cominciare subito a mandare indietro gli immigrati senza documenti. Chiede «controlli estremamente accurati» per chi vuole entrare nel Paese. Sospensione temporanea dell’immigrazione, invece, per i Paesi che esportano terrorismo.

DROGA

Clinton

La Clinton fornirà 10 miliardi di dollari per una sua iniziativa sull’abuso di droga e alcol. La sua amministrazione spenderà 7 miliardi e 500 milioni per sostenere nuove partnership Stato-Federazione che daranno il potere ai governanti locali di implementare programmi funzionanti per le loro comunità, e per sensibilizzare i giovani sul tema. Afferma che tutto il personale di primo soccorso deve avere accesso al naloxone, un antidoto contro l’overdose da oppiacei. La Clinton promette di richiedere a chi ha la licenzia di prescrizione delle droghe, di sottoporsi a un training e a un programma di monitoraggio delle loro prescrizioni, prima di poter prescrivere farmaci particolari.

Trump

L’epidemia della droga «deve finire», dice Trump. Il suo muro al confine verrà anche usato per tenere lontani gli immigrati e impedire alle droghe di «filtrare» negli Usa dal Messico. Su Twitter scrive: «L’overdose da eroina sta prendendo il sopravvento sui nostri bambini e su altri nel MIDWEST. Viene dal nostro confine meridionale. Abbiamo bisogno di un confine netto e di un MURO!».
Trump intende anche ridurre il numero di oppiacei legalmente prescrivibili: «Abbiamo il 5 per cento della popolazione mondiale, ma usiamo l’80 per cento degli oppiacei medici».

SECONDO EMENDAMENTO [che stabilisce il diritto a possedere un’arma ndt]

Clinton

La Clinton afferma di voler controllare anche chi acquista armi su internet e nelle fiere [mentre per i negozi di armi i controlli esistono già ndr], e si ripromette di affrontare la lobby delle armi. Lo scopo è di tener lontane le pistole e i fucili da chi si macchia di violenza domestica, dalle persone sulla no-fly list [una lista dell’antiterrorismo ai cui membri è vietato salire sugli aerei per entrare negli Usa o lasciare gli Usa ndr] e dai malati mentali gravi. Sosterrà gli sforzi per tener lontane dalle strade le armi di grosso calibro.

Trump

Trump sostiene che il diritto degli americani a mantenere delle armi «non deve essere violato», sostenendo che il Secondo Emendamento garantisce l’autodifesa. È favorevole al far ripartire (ed espandere) programmi come il Project Exile del Virginia che prevede 5 anni di prigione senza possibilità di indulto o liberazione su cauzione per chi si macchia di crimini gravi con armi da fuoco. Il candidato repubblicano afferma che il sistema di cura dei malati mentali va migliorato, dato che prima di alcune stragi condotte con armi da fuoco c’erano stati degli avvertimenti, ignorati. Il sistema di controlli su chi acquista armi dev’essere solo reso più efficace – secondo Trump – ma non va esteso come dice la Clinton.

SANITÀ

Clinton

La Clinton vuole estendere l’Obamacare espandendo il programma sanitario Medicaid negli Stati in cui ancora manca, e rendendo più facile l’iscrizione ad esso. Prevede anche di ridurre alcuni costi medici, tra cui quelli dell’assicurazione e quelle deducibili fiscalmente, e di proteggere i consumatori dagli aumenti ingiusti del prezzo dei farmaci da prescrizione. Afferma inoltre di voler difendere la salute riproduttiva. L’amministrazione Clinton investirà sulla ricerca contro l’Alzheimer e propone iniziative relative all’autismo e all’Hiv/Aids. La Clinton vuole anche che vengano assicurati interventi e diagnosi tempestivi per la salute mentale, nonché sensibilizzazione sul tema.

Trump

Trump ha spesso ripetuto che abolirà l’Affordable Care Act (Obamacare). Secondo i suoi propositi, gli americani potranno dedurre completamente i pagamenti dei premi dell’assicurazione sanitaria dalle tasse. Afferma che gli Stati Uniti dovrebbero avere un sistema sanitario incentrato sul paziente, in modo che siano i pazienti e i dottori a prendere le decisioni sulla cura. Trump propone la vendita di un’assicurazione sanitaria statale e non federale: una riforma che dovrebbe creare una competizione nazionale che porterebbe a ridurre i costi e a migliorare il servizio. Trump chiede anche una riforma dei programmi e degli istituti psichiatrici.

CAMBIAMENTO CLIMATICO

Clinton

La Clinton seguirà l’Accordo di Parigi. La sua amministrazione si propone di ridurre le emissioni di gas serra fino al 30 per cento nel 2025 e di intraprendere UN Percorso per ridurle dell’80 per cento entro il 2050. La Clinton intende implementare ed «estendere gli standard dell’inquinamento intelligenza e dell’efficienza», compreso il piano Energia Pulita dell’amministrazione Obama.

Trump

Nel programma ufficiale di Trump non è presente un piano per l’ambiente. Il candidato ha però affermato di voler cancellare l’accordo di Parigi, dichiarando in un’intervista con ScienceDebate.org che «c’è ancora molto da indagare nel campo del ‘cambiamento climatico’». Sostiene però che sia giusto investire su alternative ai combustibili fossili.

SICUREZZA NAZIONALE

Clinton

La Clinton propone di rafforzare la nazione basandosi su investimenti in infrastrutture, istruzione e innovazione. Intende rafforzare le alleanze e usare al meglio gli strumenti della diplomazia e dello sviluppo. Intende mantenere fermezza nei confronti dei rivali dell’America. In particolare prevede di chiedere che la Cina giochi secondo le regole in campi come il cyberspazio, la valuta, i diritti umani, il commercio, le dispute territoriali e il cambiamento climatico, sostenendo che ci saranno conseguenze se la Cina non dovesse farlo. La Clinton afferma che è urgente «eliminare le fortezze dell’Isis in Iraq e Siria, lavorando con gli alleati per smantellare le reti globali del terrore, rafforzando anche le difese in patria».

Trump

Trump crede in una strategia di «peace through strenght» [ottenere la pace mediante la forza ndt]. Intende riformare l’esercito e migliorare l’intelligence cybernetica, in particolare nel contrasto alla propaganda su internet dell’Isis e alle loro tattiche di reclutamento. Trump sostiene che bisogni lavorare con gli alleati nel Medioriente per lottare contro l’Isis e impiegare operazioni congiunte aggressive per indebolire il gruppo. Trump vorrebbe anche mettere fine alla strategia degli Usa di costruire nuove nazioni o provocare cambiamenti di regime in territori in cui sono impegnati con il peace keeping o in generale con interventi armati.

ENERGIA

Clinton

La Clinton ha preparato dei piani per affrontare il tema dell’energia a partire dal suo primo giorno in carica: i suoi obiettivi si estendono per un periodo di 10 anni. Il candidato democratico vuole installare mezzo miliardo di pannelli solari entro il termine del suo mandato, in modo da fornire di energia rinnovabile tutte le case esistenti negli Usa.
Nella sua strategia sono previsti anche i tagli agli sprechi dell’energia e la riduzione del consumo di petrolio di un terzo. Intende anche assicurarsi che la produzione dei combustibili fossili sia «sicura e responsabile». 60 miliardi andranno alla ‘Sfida sull’Energia pulita’ che prevede la riduzione dell’inquinamento da carbone e un utilizzo più ampio dell’energia pulita, collaborando con città, comunità rurali e Stati.

Trump

Per Trump l’America deve diventare energeticamente indipendente: un obiettivo sia economico che di strategia globale. Una tale indipendenza, infatti, creerebbe posti di lavoro e permetterebbe al Paese di non importar energia dal «cartello dell’Opec» o dalle nazioni «ostili» . Trump promette di abrogare gli atti esecutivi di Obama che giudica dannosi per le industrie energetiche americane e di mettere un freno ai burocrati. Ha inoltre in piano di «liberare la riserva di shale, petrolio e gas naturali, dal valore di 50 mila miliardi di dollari, che l’America deve ancora estrarre, più centinaia di anni di riserve pulite di carbone». Trump sostiene il progetto della Keystone XL Pipeline [un gasdotto ndr], a cui Obama si era opposto.
Afferma anche di voler conservare acqua e aria pulite, oltre agli habitat naturali e alle riserve. Le entrate derivanti dalla produzione dell’energia saranno usate per ricostruire le infrastrutture.

SIRIA

Clinton

Per indebolire il potere dell’Isis in Siria e Iraq, la Clinton intende intensificare gli attacchi aerei, potenziare l’intelligence, sostenere le forze di terra curde e sunnite, e fare pressione sul governo iracheno perché «metta ordine in casa sua». L’ex segretario di Stato afferma che non invierà soldati in Medioriente per un’altra «costosa guerra su terra».
Per aiutare i civili, la Clinton intende creare una no-fly zone e delle zone sicure su terra. In passato si era espressa con favore all’accoglienza dei rifugiati siriani (a seguito dell’esame delle singole domande).

Trump

Trump invece vuole trattenersi dall’intervenire in Siria, affermando che gli Usa dovrebbero lasciar combattere i terroristi dell’Isis e il regime di Assad e poi «raccogliere i cocci». Secondo Trump, comunque, il punto su cui la strategia degli Usa in Siria dovrebbe concentrarsi dovrebbe essere quello di distruggere l’Isis o lasciare che la Russia se ne sbarazzi: «Non mi piace per niente Assad – ha affermato durante il secondo dibattito presidenziale – ma Assad sta uccidendo l’Isis. La Russia sta uccidendo l’Isis e l’Iran sta uccidendo l’I’Isis». Per quanto riguarda l’Isis in Iraq, Trump afferma che gli Usa dovrebbero andare e «metterli KO», usando anche soldati su terra se necessario.

NATO

Clinton

Per la Clinton, la Nato, stabilita nel 1949, è stato «uno dei migliori investimenti che l’America ha mai fatto». La candidata democratica afferma di essere orgogliosa degli alleati internazionali e afferma che gli Usa continueranno a essere un «forte» membro dell’alleanza.

Trump

Per Trump la Nato è invece «obsoleta» e chiede delle riforme in modo che «si concentri sul terrorismo oltre ad alcune cose su cui già si concentra ora». Il candidato repubblicano afferma che gli Usa pagano un «costo sproporzionato nei confronti della Nato» e vorrebbe quindi rinegoziare i termini di appartenenza.

INTERNI

Clinton

La Clinton vuole riformare il sistema penale, cambiando leggi e politiche e ponendo fine alla profilazione razziale da parte della polizia, rafforzando la fiducia tra le comunità e i poliziotti. Un investimento di un miliardo di dollari andrà a programmi di addestramento e ricerca per combattere i «pregiudizi impliciti» nell’applicazione della legge.

Trump

Trump si propone come un candidato per «la legge e l’ordine», affermando che «per il bene di tutti» queste due cose vanno recuperate, e che «bisogna mettere fine alla guerra contro le nostre forze di polizia». I poliziotti, per Trump, sarebbero «le persone più maltrattate in questo Paese». Sostiene la politica di controlli e perquisizioni in strada, affermando che è costituzionale e che salverebbe vite «in modo incredibilmente significativo» nelle comunità afro-americane e latine.

Articolo in inglese: Where Clinton and Trump Stand

Traduzione di Vincenzo Cassano

 
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