Guardare sé stessi: ciò che l’arte tradizionale offre all’animo

Le nostre giornate sono piene di cose che competono per la nostra attenzione. Lavoro, famiglia e amici richiedono il nostro tempo. Senza contare i nuovi interessi che ci appassionano o progetti secondari che vogliamo intraprendere. Tutto necessita del nostro tempo.

Ma riguardo la nostra realizzazione spirituale? Ha l’attenzione di cui ha bisogno e che merita?

Gli impegni quotidiani delle nostre vite possono distrarci da quello che è meglio per noi ed è facile dimenticare che possiamo essere buoni nei nostri mestieri e per le nostre famiglie e amici solo se prima pensiamo ad essere buoni con noi stessi.

‘Guardiola con la liberazione di San Pietro’

Per comprendere il dipinto di Teniers, dobbiamo conoscere il retroscena. Pietro, un autentico discepolo di Gesù, è stato arrestato e imprigionato dal re Erode per aver diffuso la verità e la bontà di Dio. In prigione, Pietro viene visitato da un angelo che gli dice di scappare. Pietro segue l’angelo fino all’entrata della prigione ed esce senza che nessuno si accorga di lui.

Teniers raffigura l’attimo durante il quale Pietro scappa dalla prigione. Possiamo vedere Pietro e l’angelo in fondo, molto lontano, nel lato destro del dipinto. Si vede l’angelo puntare verso l’uscita e le mani di Pietro giunte in preghiera.

Liberazione San Pietro dettaglio
Un dettaglio de ‘La liberazione di San Pietro’, 1645–47 circa, di David Teniers il Giovane; olio su legno; 55.2 x 75.9 cm. Metropolitan Museum of Art, a New York City. (Dominio pubblico).

Il resto del dipinto è colmo di guardie ignare della fuga di Pietro. Ci sono tre guardie a sinistra, quattro nel centro e quattro a destra, vicino a Pietro e all’angelo.

Un dettaglio de ‘La liberazione di San Pietro’, 1645–47 circa, di David Teniers il Giovane; olio su legno; 55.2 x 75.9 cm. Metropolitan Museum of Art, a New York City. (Dominio pubblico).

A sinistra una guardia seduta riposa il suo capo contro una colonna portante, mentre un’altra fuma la pipa e avvicina la sua mano verso il fuoco di fronte a lui. La terza guardia sta in piedi dietro queste due e guarda in direzione del gruppo di guardie al centro, che giocano a dadi.

Le quattro guardie a destra osservano qualcosa fuori il piano della rappresentazione. Un cane in basso a destra fissa un cumulo disordinato di oggetti in basso a sinistra. Questo cumulo comprende un’armatura, armi, vestiti e un tamburo e il loro collocamento sbadato crea un sottile senso di agitazione.

Fuggire dalle nostre prigioni

Come potrebbe aiutarci, questo dipinto di Teniers, ad essere buoni verso noi stessi?

Può essere di aiuto guardare ai personaggi in questo dipinto come molteplici aspetti di una persona. Tutte queste persone rappresentano alcuni modi in cui dividiamo la nostra attenzione.

A volte siamo attratti dall’entusiasmo di giocare con i nostri amici, come gli uomini in mezzo. Altre volte, siamo allettati dai comfort della vita, rappresentati dagli uomini a sinistra, che riposano e riscaldano sé stessi accanto al fuoco.

E ci sono momenti in cui la curiosità ha la meglio su di noi, come il gruppo di uomini sulla destra, che sono distratti da ciò che si nasconde dietro il muro.

Al primo sguardo, sembrano svolgere normali attività quotidiane. Nessuna di loro è cattiva di per sé. Portate all’estremo, tuttavia, possono renderci negligenti verso il nostro benessere spirituale.

Il nostro benessere spirituale, ovviamente, è rappresentato da Pietro e l’angelo. Pietro è imprigionato dalle figure che rappresentano le nostre distrazioni. Qui sono le distrazioni del comfort, intrattenimento e la curiosità che rinchiude la nostra parte spirituale.

Come riesce Pietro a liberarsi da questa prigione? Come potremmo essere buoni verso di noi? Pietro tiene le mani congiunte in preghiera, che ci permette di capire che lui ha fede. È la sua fede in Dio che porta all’apparizione dell’angelo a lui e guida alla via per essere liberi.

Teniers vuole suggerire che la fede di Pietro è la chiave per la sua libertà? Teniers dipinge un guanto corazzato che indica una chiave in basso alla composizione. Nessuno nel dipinto presta attenzione alla chiave. Vuole che la vediamo noi?

Teniers vuole che noi ci rendiamo conto che la chiave non è la vera chiave alla liberazione di Pietro. Qui, la chiave è inutile e ignorata. Invece, la fede è la chiave; le mani unite di Pietro rappresentano la sua fede imperturbabile di Dio ed è questo che lo rende libero.

Un dettaglio de ‘La liberazione di San Pietro’, 1645–47 circa, di David Teniers il Giovane; olio su legno; 55.2 x 75.9 cm. Metropolitan Museum of Art, a New York City. (Dominio pubblico).

Allora, come ci prendiamo cura di noi stessi adeguatamente? Come possiamo essere sicuri di occuparci della nostra salute spirituale?

La chiave è una solida fede nella verità e bontà di Dio. Perciò, non importa fino a che punto arrivino ad essere impegnate le nostre vite, quante persone o cose richiedano la nostra attenzione o quanto agiati diventiamo, dobbiamo essere sicuri di aver tempo per la verità e bontà di Dio.

Anche se è nello sfondo della nostra realtà, come ha ritratto Teniers nel retroscena del suo dipinto, la nostra fede in Dio è ancora al centro delle nostre storie.

La bontà e la verità del Signore sono le chiavi per liberarci dalle differenti richieste della vita; così è come ci prendiamo cura di noi stessi.

 

Hai mai visto un’opera d’arte che hai pensato fosse splendida ma non avevi idea di cosa rappresentasse? Nella nostra serie ‘Guardare sé stessi: Ciò che l’arte tradizionale offre all’animo’, interpretiamo le arti visive tradizionali in modi che possono essere moralmente profondi per noi oggi. Proviamo ad approcciare ogni opera d’arte per vedere come le nostre creazioni storiche possano ispirare dentro di noi la nostra innata bontà.

Eric Bess è un artista figurativo professionale e un dottorando presso l’Institute for Doctoral Studies in the Visual Arts (IDSVA).

Articolo in inglese: Being Good to Ourselves: Gaining Freedom Through God’s Truth and Goodness

 
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