Covid, vaccino ai bambini: negli Usa 7 milioni di dosi, 3.233 reazioni avverse, 8 miocarditi

Di Alessandro Starnoni

Arrivano i primi dati dagli Usa sulle vaccinazioni ai bambini dai 5 agli 11 anni contro il Covid-19. I dati fanno riferimento alla fase 4 dello studio clinico, che è la vigilanza sugli effetti positivi o avversi del farmaco già in commercio e somministrato all’intera popolazione.

I bambini hanno tutti ricevuto un terzo della dose per adulti di Pfizer-BioNtech. Secondo quanto riportato dal rapporto del Cdc (Centers for Disease Control and prevention), nel periodo che va dal 2 novembre al 10 dicembre 2021, le segnalazioni di reazioni avverse sono state 3.233, su 41.232 partecipanti al programma Vaers (il sistema americano per la segnalazione di reazione avverse al vaccino), e su circa 7 milioni di dosi somministrate (quindi circa 3,5 milioni di bambini dai 5 agli 11 anni).

Nel 97 per cento delle segnalazioni (3.152) si tratta di effetti avversi non gravi, sopraggiunti soprattutto dopo la seconda dose. Le segnalazioni di effetti classificati come gravi sono invece 81. Le miocarditi segnalate sono 14 ma solo 8 rientrano nella definizione del disturbo stabilita dal Cdc. Sono state riportate anche 2 morti di bambini che avevano un quadro medico complicato. Nel complesso, in circa l’1 per cento dei casi del campione in esame, i genitori hanno chiesto delle cure mediche per i loro figli a seguito della vaccinazione.

Lo scontro in Italia sulla vaccinazione ai bambini

Intanto, sulla scia dei dati che arrivano dagli Usa e che diversi pediatri definiscono «positivi», la vaccinazione ai bimbi sta iniziando anche in Italia.  Tuttavia il dibattito sulla questione è molto acceso, non sono pochi infatti, anche tra i medici, quelli che si dicono contrari o che parlano perlomeno di cautela. Su La7 è andato in onda di recente uno scontro tra Pierpaolo Sileri, sottosegretario di Stato al Ministero della salute e l’endocrinologo Giovanni Frajese, che ha studiato Medicina assieme a Sileri e che ha deciso di non far vaccinare sua figlia: «Io sono un padre, il padre valuta il rapporto rischi – benefici se ne ha le competenze, come nel mio caso. Il mio stato vaccinale non è rilevante, parliamo dei giovani, il rapporto rischio – beneficio cambia con l’età».

I due hanno discusso inoltre sulla natura sperimentale o meno dei vaccini, con il dott. Sileri irremovibile sulla sua posizione: «Il vaccino non è sperimentale», e il dott. Frajese che rispondendo a tono gli ha fatto notare la data di «inizio trial» dai 5 agli 11 anni, il 24 marzo 2021, e la sua «conclusione» nel luglio del 2024: «Mi stai dicendo che questa non è una sperimentazione?», si domanda il dott. Frajese che rivolge anche la domanda al suo collega, il quale replica: «No, non lo è».

 
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