Comandante Usa licenziato per aver denunciato il marxismo e la teoria critica nell’esercito

Di Jack Phillips

Un comandante della U.S. Space Force è stato rimosso dal suo incarico dopo aver pubblicato un libro che denuncia la diffusione del marxismo e della teoria critica della razza all’interno dell’esercito statunitense.

La Space Force ha confermato di aver sollevato il tenente colonnello Matthew Lohmeier (un ex istruttore e pilota di caccia) dal suo incarico di comandante dell’11° Space Warning Squadron.

In un comunicato stampa pubblicato nel fine settimana, la Space Force ha dichiarato: «Il tenente generale Stephen Whiting, comandante dello Space Operations Command, ha sollevato il tenente colonnello Matthew Lohmeier dal comando dell’11° Space Warning Squadron, nella Buckley Air Force Base, in Colorado, il 14 maggio, a causa della perdita di fiducia nella sua capacità di comando».

«Questa decisione è basata sui commenti pubblici fatti dal tenente colonnello Lohmeier in un recente podcast – prosegue il comunicato – Il tenente generale Whiting ha avviato un’indagine diretta dal comando per stabilire se questi commenti costituiscano un’attività politica partigiana non consentita».

I «commenti pubblici» nel podcast sono presumibilmente le dichiarazioni del comandante Lohmeier sulla diffusione dell’ideologia marxista all’interno dell’esercito, un argomento che il militare ha trattato approfonditamente nel suo libro recentemente auto-pubblicato Irresistible Revolution: Marxism’s Goal of Conquest & the Unmaking of the American Military (Irresistibile rivoluzione: L’obiettivo del marxismo di conquista e disfacimento dell’esercito americano).

Lohmeier era apparso sul podcast Information Operation per promuovere il suo libro, e durante lo show ha criticato il programma del segretario della Difesa Lloyd Austin. Dopo la sua nomina, Austin ha ordinato infatti un ‘periodo di congedo’ per affrontare il presunto estremismo nei ranghi dell’esercito degli Stati Uniti in seguito all’irruzione in Campidoglio del 6 gennaio.

«Non demonizzo l’uomo, ma voglio chiarire sia a lui che ad ogni membro in servizio che questo programma ci dividerà. Non ci unirà», aveva dichiarato Lohmeier, aggiungendo che Austin stava promuovendo «la diversità, l’inclusione e l’equità», concetti a suo dire «radicati nella teoria critica della razza, che è radicata nel marxismo».

La teoria critica della razza, che attinge a piene mani dalle teorie marxiste e postmoderniste, denuncia infatti la cultura statunitense e occidentale come una forma di oppressione. I critici affermano che i sostenitori di questa teoria applicano la tattica marxista della «lotta di classe» per dividere le persone in base a razza, genere ed etnia, suddividendole in «oppressori» o «oppressi».

Negli ultimi giorni, un certo numero di Stati guidati dal Partito Repubblicano ha vietato alle scuole di usare programmi di studio basati sulla teoria critica della razza o sul ‘Progetto 1619’ del New York Times, che i critici hanno denunciato come astorico e impreciso. Dal canto suo, la portavoce della Casa Bianca Jen Psaki ha recentemente difeso sia il Progetto 1619 che la teoria critica della razza.

Secondo il Washington Examiner, Lohmeier ha dichiarato: «Quello che si vede accadere nell’esercito degli Stati Uniti in questo momento è che, se sei un conservatore, allora vieni inserito in un gruppo di persone che sono etichettate come estremiste, se sei disposto a esprimere le tue opinioni. Se invece sei allineato con la sinistra, allora va bene essere un attivista online perché nessuno te ne farà assumere la responsabilità».

I funzionari della Space Force non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento da parte dell’edizione americana di Epoch Times.

 

Articolo in inglese: Space Force Officer Relieved After Denouncing Marxism, Critical Race Theory in Military

 
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