L’universo è pieno di misteri che sfidano le nostre conoscenze. Nella sezione ‘Viaggio nei misteri della Scienza’ Epoch Times raccoglie storie che riguardano questi strani fenomeni per stimolare l’immaginazione e aprire possibilità ignote. Se siano vere o no, sei tu a deciderlo.
Nel preciso momento in cui si decideva della loro vita o morte durante la Seconda Guerra Mondiale, per alcuni prigionieri una strana coincidenza li ha portati a salvarsi. Queste coincidenze sorprendenti continuarono dopo l’Olocausto in quei modi fortuiti per cui amici e parenti si sono ritrovati.
QUALI ERANO LE POSSIBILITÀ DI ESSERE SALVATO DA UNA PREGHIERA?
Laizer Halberstam, un bambino ebreo di 5 anni che viveva in un villaggio polacco, violò una legge non scritta facendo amicizia con un ragazzo non ebreo. Halberstam insegnò al suo amico una preghiera ebrea e il suo amico gli insegnò una preghiera cristiana. A 15 anni, Halberstam fuggiva dal nazismo con un nome cristiano. Un soldato che esaminava i suoi documenti gli disse «Dici di essere un buon cristiano? Allora perché non reciti una preghiera per me ora, una che tutti i cristiani conoscono a memoria?»
Il soldato scelse una preghiera e fortunatamente era quella che conosceva Halberstam. La ricordava ancora dopo dieci anni, e questo lo salvò.
Questa è una delle storie raccolte da Yitta Mandelbaum, coautrice del libro Piccoli miracoli. Coincidenze straordinarie di vite ordinarie. Il dott. Bernard Beitman, psichiatra e padre fondatore degli studi sulle coincidenze, ha inviato via mail un commento su questa storia a Epoch times: «Potremmo porci una domanda sulle statistiche. Quanti bambini polacchi si sono scambiati le preghiere? E poi, a quanti ragazzi ebrei polacchi che stavano fuggendo dal nazismo fu chiesto di recitare una nota preghiera cristiana?»
L’INCONTRO CON UN VECCHIO AMICO GLI SALVÒ LA VITA
David Paladin era stato inviato come spia dietro le linee naziste. Era nativo americano e la lingua dei nativi americani era usata per comunicare informazioni durante le ricognizioni cosicché le comunicazioni, se intercettate, sarebbero rimaste incomprensibili. Paladin venne catturato.
Fu fatto salire su un treno diretto a un campo di sterminio in quanto membro di una ‘razza inferiore’, secondo l’ideologia nazista. Un soldato lo spintonò in avanti con un fucile. Quando Paladin si girò, fu grandemente sorpreso.
Anni prima aveva lavorato su un mercantile, dove aveva fatto amicizia con un giovane tedesco. Quel soldato era il suo vecchio amico. Il soldato lo fece trasferire in un campo di prigionieri di guerra invece che in un uno di sterminio.
Nel 1985 Paladin ha raccontato la sua storia all’autrice Caroline Myss, che la riferì alla dottoressa Adele Ryan McDowell, che ne scrisse un post su Selfgrowth.com.
UN VOTO ADEMPIUTO IN UN MODO MOLTO STRANO
Mandelbaum narra di una giovane coppia ebrea che aveva annunciato alla famiglia il loro fidanzamento. Quando i loro padri si incontrarono per la prima volta, si abbracciarono e piansero. Erano stati migliori amici da ragazzi, ma erano stati separati durante l’Olocausto.
Dopo lo shock iniziale, scrisse Mandelbaum, «Si guardarono e uno di loro disse con un sorriso sbilenco: “Ti ricordi il nostro patto fantasioso quando pensavamo al futuro?”»
L’altro disse di ricordare e si girò per dare una spiegazione alla giovane coppia: «Questo è veramente curioso, ma giuro che è la verità. Quando eravamo yeshiva bochurim (ragazzi), giurammo che saremmo rimasti amici per sempre. E, per consolidare la nostra amicizia, avevamo promesso che quando ci saremmo sposati e avremmo avuto dei figli, li avremmo fatti fidanzare. Sembra che, anche se noi abbiamo scordato questa promessa, Dio non lo abbia fatto. Contro ogni previsione, vi siete incontrati e vi siete innamorati e avete fatto rincontrare due vecchi amici che non sapevano di essere sopravvissuti alle fiamme della Shoah (Olocausto)».
Articolo in inglese ‘Astounding Coincidences That Saved Lives During the Holocaust— Fate?‘
