Mutui e bitcoin nel programma di Trump

di Redazione ETI/Tom Ozimek
26 Giugno 2025 14:36 Aggiornato: 26 Giugno 2025 14:36

Il mercato immobiliare e quello delle criptovalute si intrecciano in una nuova iniziativa dell’amministrazione Trump che punta a fare degli Stati Uniti la capitale mondiale delle valute digitali. La Fannie Mae e la Freddie Mac, due imprese sponsorizzate dal governo – note come Federal National Mortgage Association e Federal Home Loan Mortgage Corporation – che svolgono un ruolo essenziale nel finanziare i mutui  americani, sono al centro di questa rivoluzione. Il direttore dell’Agenzia Federale per il Finanziamento delle Abitazioni, Bill Pulte, ha incaricato a queste imprese di sviluppare delle proposte per includere le criptovalute nelle valutazioni del rischio per i mutui, un’iniziativa volta ad ampliare l’accesso alla proprietà immobiliare e allinearsi al programma “pro-cripto” del presidente Trump.

«Dopo approfonditi studi e in linea con la visione del presidente Trump di rendere gli Stati Uniti la capitale mondiale delle criptovalute, oggi ho incaricato le due imprese Fannie Mae e Freddie Mac di integrare le criptovalute nei mutui», ha scritto Pulte in un post sui social.

Secondo l’ordine, le due imprese sponsorizzate dal governo inseriranno delle modalità per trattare le criptovalute come asset di riserva nelle domande di mutuo, senza obbligare i mutuatari a convertire le loro partecipazioni in dollari prima della chiusura del contratto. L’obiettivo, precisa la direttiva, è fornire ai finanziatori un quadro più completo della solidità finanziaria dei mutuatari e migliorare la sostenibilità a lungo termine della proprietà immobiliare.

Ma solo alcune criptovalute saranno consentite. La direttiva limita infatti l’utilizzo della moneta virtuale a quelle verificabili e detenute su piattaforme di scambio centralizzate regolamentate negli Stati Uniti. Inoltre, la Fannie Mae e la Freddie Mac dovranno adottare strategie di mitigazione del rischio adattate ai loro rispettivi sistemi, come aggiustamenti per la volatilità di mercato o limiti alla quota di riserve detenibile in cripto. Entrambe dovranno ottenere l’approvazione dei consigli di amministrazione e presentare piani di implementazione finali all’Agenzia Federale per il Finanziamento delle Abitazioni.

Per consolidare il ruolo degli Stati Uniti nel settore delle criptovalute, Trump ha anche firmato un ordine esecutivo che istituisce una riserva nazionale di bitcoin. Il governo Usa detiene attualmente circa 200 mila bitcoin, per un valore di circa 17 miliardi di dollari, acquisiti tramite confische penali, che costituiranno la base della nuova riserva. «I ministeri del Tesoro e del Commercio esploreranno nuovi modi per accumulare ulteriori partecipazioni in bitcoin per la riserva, a patto che ciò non comporti costi per i contribuenti», ha dichiarato Trump durante un summit sulle criptovalute alla Casa Bianca a marzo.

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