Il ministro degli Interni americano Kristi Noem, ha dichiarato lunedì sera a Fox News che gli investigatori hanno rilevato indizi di un’organizzazione e un finanziamento dietro le proteste a Los Angeles: «Queste proteste sono organizzate. Si tratta di persone pagate per agire in questo modo. Basta osservare il loro comportamento, i segnali che si scambiano tra la folla per incitare alla violenza» e poi: «è un’operazione pianificata e condotta con professionalità. Non è la prima volta che agiscono così». D’altra parte, anche l’inviato speciale di The Epoch Times Usa ha visto un “manifestante” – fisicamente del tutto diverso da un immigrato latinoamericano – concordare via radio (da notare: non via cellulare ma via radio, indicando evidentemente la volontà di non lasciare tracce) le azioni e gli spostamenti con cui procedere nella “protesta”.
Il ministro della Giustizia Pam Bondi, conferma la linea degli Interni, annunciando che l’Fbi è alla caccia di un uomo ricercato per aggressione a viso coperto di un agente federale. Il Dipartimento di polizia di Los Angeles ha intanto reso noti i dettagli sugli arresti effettuati durante la fine settimana e sulle accuse formulate. Sabato, 29 persone sono state arrestate per non essersi disperse dopo che un’assembramento era stato dichiarato illegale. Domenica, 21 persone sono state fermate, con accuse dal tentato omicidio con una molotov, all’aggressione a pubblico ufficiale con arma letale, al saccheggio. Altri arresti sono stati effettuati dall’Fbi e da altre autorità federali, ma i numeri non sono stati resi pubblici. Cinque agenti della polizia di Los Angeles risultano feriti.
L’amministrazione Trump ieri ha dispiegato 700 marines a Los Angeles. Sono impiegati unicamente a protezioni di obiettivi sensibili, poiché il presidente non ha invocato l’applicazione della legge sulle insurrezioni. I marines sono infatti stati inviati a causa di crescenti minacce contro edifici e funzionari federali durante i disordini. Newsom ha accusato il governo federale di «minacciare» i cittadini americano con i marines. Il ministro della Difesa ha ribattuto che Newsom e le autorità locali hanno permesso a Los Angeles di essere messa a ferro e fuoco, e alla polizia di essere attaccata dai rivoltosi, rendendo quindi necessari i marines. Domenica 9 giugno, Trump ha confermato di non aver avuto scelta, per evitare che la violenza andasse fuori controllo.
LA CALIFORNIA ACCUSA TRUMP DI AVER CREATO AD ARTE LE RIVOLTE A FINI POLITICI
«Stiamo denunciando Donald Trump», ha quindi scritto Newsom su X in risposta allo schieramento dei marines. «Questa è una crisi creata ad arte. Lui [evidentemente Trump, ndr] sta creando paura e terrore per prendere il controllo della milizia statale e violare la Costituzione degli Stati Uniti». Il procuratore generale della California, Rob Bonta, ha confermato l’intenzione di denunciare l’esecutivo per l’invio della Guardia Nazionale, sostenendo che la decisione sia stata presa senza l’autorizzazione di Newsom e contro il volere delle forze dell’ordine locali: «Sia chiaro: non c’è un’invasione. Non c’è una ribellione. Il presidente sta cercando di creare caos e crisi per i suoi scopi politici», ha dichiarato Bonta. Il sindaco di Los Angeles, dal canto suo, ha dichiarato che la colpa dell’inizio delle proteste è stata la retata di immigrati clandestini effettuata venerdì scorso dalla polizia di frontiera (la Ice).
Nel frattempo, la Casa Bianca ha reso pubblica una lista di 18 immigrati irregolari arrestati durante le operazioni dell’Ice a Los Angeles negli ultimi giorni. Molti sono pregiudicati già stati espulsi dagli Stati Uniti in passato, le condanne variano dal furto all’omissione di soccorso ai reati contro i minori. Tra gli arrestati figurano Cuong Chanh Phan, cittadino vietnamita condannato per omicidio, Eswin Uriel Castro, messicano con precedenti per rapina, violenza domestica, molestie su minori e possesso di armi pericolose e Rafael Gamez-Sanchez, messicano condannato per omicidio stradale.
Lunedì, il presidente Donald Trump ha difeso la sua decisione di inviare la Guardia Nazionale a Los Angeles per sedare i disordini: «Abbiamo preso un’ottima decisione inviando la Guardia Nazionale per affrontare i disordini violenti e istigati in California» ha scritto il presidente su Truth, perché altrimenti «Los Angeles sarebbe stata completamente distrutta», Trump ha poi puntualizzato: «Basta guardare le immagini e i video della violenza e della distruzione per capire». Il vice presidente JD Vance ha commentato dicendo che il governatore della California dovrebbe pensare a «fare il suo lavoro».