Migranti arrestati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina

di Agenzia Nova
15 Maggio 2025 10:23 Aggiornato: 15 Maggio 2025 14:24

Una vasta operazione della polizia di Stato condotta congiuntamente dal Servizio centrale operativo e dalla squadra mobile di Trieste, nonché delle polizie slovena, croata e bosniaca, ha portato all’arresto di sette soggetti, tutti di origine pakistana, ritenuti parte integrante di un gruppo criminale attivo nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina lungo la cosiddetta rotta balcanica.

Gli indagati, oltre al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono altresì ritenuti responsabili di plurimi episodi di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione e lesioni aggravate. Sono stati tratti in arresto nella flagranza del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione ulteriori due soggetti di etnia pakistana e indagati in stato di libertà ulteriori tre soggetti, tutti facenti parte del gruppo criminale.

Le indagini hanno avuto inizio nel febbraio del 2024 a seguito della denuncia sporta da un migrante irregolare di origine indiana, giunto clandestinamente assieme ad altri stranieri in Italia attraverso la rotta balcanica e precisamente attraversando clandestinamente i confini di Bosnia, Croazia, Slovenia e Italia guidati dai passeur attraverso sentieri boschivi. Una volta giunto in Italia il migrante ed un suo connazionale rimasto ignoto, sono stati invitati da uno dei passeur dell’organizzazione all’interno di un’abitazione sita in questa via Baiamonti, dove, ad attenderli, hanno trovato due cittadini pakistani regolari i quali li trattenevano a forza nella casa, sequestrandoli per due giorni.

Nel contesto i due cittadini indiani hanno subito violenze fisiche e psichiche che gli stessi aguzzini documentavano con filmati, inviando poi i video ai familiari delle vittime stanziali in India e richiedendo per la loro liberazione la cifra di 2 mila euro. Il versamento di denaro è stato poi accertato essere effettivamente avvenuto mediante il circuito di money transfer con più passaggi di denaro transitati in vari stati (Pakistan-Francia-Italia) con l’indicazione di vari destinatari al fine di depistare eventuali controlli di polizia. Il beneficiario finale delle somme corrisposte è risultato essere un cittadino straniero con regolare permesso di soggiorno e residente a Trieste.

Tale episodio ha dato il via ad una serie di attività di indagini, dirette dalla Dda di Trieste, che hanno consentito, all’esito, di cristallizzare l’operatività, in ambito locale e lungo la rotta balcanica, di uno strutturato gruppo criminale pakistano attivo nel favoreggiamento e nella permanenza sul territorio nazionale di migranti irregolari. Le investigazioni, protrattesi per diversi mesi, hanno richiesto, oltre a molteplici servizi sul territorio, anche attività di natura tecnica (intercettazioni telefoniche, telematiche, ambientali e videoriprese) nonché un costante monitoraggio dei profili social in utilizzo agli indagati.

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