Merz: lo Stato aiuterà le Case automobilistiche tedesche

di Cesare Colombo
9 Settembre 2025 14:28 Aggiornato: 9 Settembre 2025 14:28

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, inaugurando oggi il salone dell’auto di Monaco di Baviera, ha promesso un forte sostegno pubblico al settore automobilistico tedesco. Merz ha sottolineato la necessità di puntare sull’innovazione per contrastare la concorrenza di Cina e Stati Uniti e per superare l’eccessiva burocrazia che grava sul settore.

Il comparto automobilistico, pilastro dell’industria tedesca, sta attraversando la crisi più grave degli ultimi decenni, sia per i dazi americani che, da una parte, hanno riequilibrato il gioco, sia per la domanda debole in Europa, causata in buona parte da una transizione forzata verso i veicoli elettrici che la gran parte degli automobilisti europei (ma anche americani) ha dimostrato di non gradire. Problemi a cui si aggiunge la feroce guerra dei prezzi con la Cina, che vende auto elettriche facendo dumping (su cui però Bruxelles ha iniziato a fare qualcosa, introducendo dazi fino al 45% sui veicoli elettrici cinesi).
«La competizione mondiale nel settore automobilistico, non solo per i veicoli elettrici, si sta intensificando. La pressione è particolarmente forte da parte di Cina e Stati Uniti», ha infatti dichiarato Merz durante l’Iaa Mobility, la principale fiera automobilistica europea. Il primo ministro tedesco ha annunciato l’intenzione di organizzare, entro le prossime quattro-sei settimane, un vertice con i rappresentanti delle case automobilistiche nazionali, dei fornitori e di altre parti interessate per affrontare le difficoltà del settore, senza però fornire dettagli sulle misure di sostegno pubblico previste per le Case automobilistiche.

In un contesto di stagnazione economica in Germania, Merz, leader di centrodestra, ha promesso di incrementare gli investimenti per attirare maggiore attività economica e favorire la crescita. Ma il vero problema è che l’intera Europa fatica a mantenere una posizione di rilievo nel settore automobilistico, gravata com’è da costi di produzione elevati (a partire dai costi energetici), da un eccesso di normative e burocrazia che strangola l’attività di impresa, e da una pressione fiscale che non solo schiaccia le aziende ma sottrae anche buona parte del potere d’acquisto dei consumatori

Merz ha sottolineato che proteggere l’industria automobilistica tedesca è fondamentale per garantire la prosperità della Germania, evidenziando l’importanza di tutelare il settore nell’ambito della “transizione”, che sta iniziando a assumere toni meno estremisti che in passato: «Non vogliamo limitarci a un’unica soluzione, ma promuovere una competizione tra le idee migliori e le tecnologie più avanzate», ha infatti dichiarato Merz, aggiungendo comunque di voler potenziare la produzione industriale di batterie in Germania per soddisfare la crescente domanda di veicoli elettrici.

Venerdì 11, i vertici delle aziende automobilistiche incontreranno Ursula von der Leyen per discutere del futuro del settore nell’Unione Europea. Le associazioni di categoria hanno a più riprese criticato l’attuale imposizione di Bruxelles di vietare le vendite di auto spinte da motori a combustione interna a partire dal 2035.
Negli Stati Uniti, d’altronde il vento è già cambiato: pochi mesi fa, la General Motors ha annunciato investimenti per circa 4 miliardi di dollari in due anni per aumentare la produzione di veicoli a benzina nei suoi stabilimenti americani. Un investimento di quasi 900 milioni di dollari è stato destinato da Gm allo sviluppo di una nuova generazione di motori V8 (quindi ad alte prestazioni) che dovrebbe debuttare nel 2027.

 


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