Marcello Foa: l’autogol del Quirinale, la fortuna della Meloni

di Redazione ETI
20 Novembre 2025 18:01 Aggiornato: 20 Novembre 2025 18:01

Marcello Foa, giornalista, saggista e docente universitario, ha scritto su X: «l’autogol del Quirinale, la fortuna della Meloni. Oggi sul Corriere della Sera, un altro retroscena a firma di Simone Canettieri sul caso del consigliere del Quirinale Francesco Saverio Garofani. Un retroscena che rappresenta l’ennesima conferma, le frasi sulla necessità di un evento imprevisto per fermare la Meloni e il centro destra, Garofani le ha pronunciate. Ciononostante Mattarella considera il caso chiuso, dunque il suo consigliere non si dimetterà. Eppure il caso non è chiuso e Giorgia Meloni è fortunata, per due ragioni: 1) l’idea di creare un listone civico, una sorta di nuovo Ulivo, a cui evidentemente gli ambienti della sinistra stavano pensando , a questo punto è bruciata; 2) Mattarella subisce un innegabile danno di immagine, di quell’immagine di presidente super partes di tutti gli italiani, che ora non è più del tutto credibile. Si accredita come istituzione oggettiva, alta e distaccata, in realtà esercita un’influenza ben oltre il mandato costituzionale. Da troppo tempo sostiene agende politiche, con Scalfaro, Ciampi, Napolitano e ora Mattarella. Con la compiacenza della grande stampa, che però ora non basta più. Segnalo l’ottimo articolo di Alessandro Da Rold su La Verità da cui emerge come la squadra del Quirinale sia composta praticamente solo da esponenti della vecchia sinistra DC. Ed è la squadra che dopo essere rimasta sul Colle per sette anni vi rimarrà altri sette. Quattordici anni, il tempo di un regno. Ed è la squadra che sussurra all’orecchio del presidente, che dà pagelle, che fa partire telefonate, che lanciati moniti veicolando messaggi a mezzo stampa, che nell’ombra favorisce la nascita o il disfacimento di coalizioni di Governo. Non a caso a Roma il Quirinale viene considerato il vero potere. No, non è super partes. E ora questo è chiaro a tutti gli elettori di centrodestra e a quelli magari non schierati politicamente ma a cui la vicenda Garofani ha aperto gli occhi o perlomeno fatto sorgere più di un dubbio. Da oggi il Quirinale è più debole. E tutto questo non può che favorire la Meloni. Sì, è davvero fortunata».


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