L’intensificarsi della rivalità tra Stati Uniti e Cina rischia di compromettere la stabilità dell’ordine internazionale. È l’allarme lanciato il 30 maggio dal presidente francese, Emmanuel Macron, intervenuto al vertice sulla difesa Shangri-La Dialogue di Singapore, dove ha invitato i Paesi asiatici ed europei a costituire una «coalizione d’azione».
Secondo Macron, la competizione strategica tra Washington e la Cina comunista rappresenta la principale sfida geopolitica del presente. In tale contesto, i Paesi più piccoli non dovrebbero essere costretti a scegliere da che parte stare.
«L’epoca del non allineamento è indubbiamente superata. È tempo di costruire coalizioni d’azione, tra Stati capaci di cooperare, dotandosi dei mezzi necessari per farlo», ha dichiarato il presidente francese. Pur riconoscendo la trasformazione dell’assetto mondiale, ha ribadito l’intenzione di mantenere rapporti solidi con entrambe le potenze, sottolineando come Europa e Asia condividano l’interesse a preservare le istituzioni e le norme internazionali nate nel secondo dopoguerra.
«La Francia è amica e alleata degli Stati Uniti, ed è anche amica della Cina, con il quale collabora, pur in presenza di divergenze e concorrenza. Noi non siamo né la Cina né gli Stati Uniti e non intendiamo dipendere da nessuno dei due», ha orgogliosamente precisato Macron. La visita del presidente francese nell’Indo-Pacifico, articolata in tre tappe incluso Singapore, si inserisce in una strategia più ampia volta a rafforzare i legami strategici e commerciali nella regione. Con 1,6 milioni di cittadini nei territori d’oltremare situati nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, proprio la Francia ha recentemente potenziato la propria presenza strategica e militare, riaffermando il ruolo di potenza nell’area indo-pacifica.
Le dichiarazioni di Macron giungono in un momento di crescente tensione nella regione, dove il rafforzamento militare del Pcc, le rivendicazioni territoriali e il consolidamento dei legami con la Russia alimentano l’inquietudine tra diversi attori regionali. D’altro canto, gli Stati Uniti hanno riaffermato l’impegno per un Indo-Pacifico libero e aperto, invitando gli alleati a collaborare per garantire la pace e la libertà di navigazione in passaggi strategici come lo Stretto di Taiwan e il Mar Cinese Meridionale.
Presente al vertice anche il ministro alla Difesa Usa, Pete Hegseth, che ha sottolineato come la posizione dell’amministrazione Trump sia volta a scoraggiare un’invasione cinese di Taiwan, ma senza cercare il conflitto con il regime comunista cinese. Ma, ha precisato Hegseth ai giornalisti prima della partenza per Singapore, gli Stati Uniti difenderanno «con fermezza la libertà di navigazione».
Se da un lato l’Unione Europea mantiene un approccio prevalentemente commerciale nei confronti della regione, diversi Stati membri partecipano sempre più attivamente a iniziative militari. La Francia ha recentemente concluso una missione di cinque mesi di un gruppo navale con portaerei.