Secondo la Corte Commercio Internazionale Donald Trump ha ecceduto i limiti della propria autorità imponendo dazi generalizzati ai partner commerciali. Ma un altro tribunale federale in appello ha sospeso la precedente sentenza lasciando i dazi in vigore.
In un’intervista a Fox News, il ministro del Commercio Howard Lutnick ha dichiarato che i dazi resteranno operativi, sottolineando che il Parlamento ha conferito al presidente il potere di imporli: «i dazi non verranno eliminati […] il presidente dispone di diversi strumenti giuridici, e anche se in circostanze eccezionali uno venisse meno, ne rimarrebbero altri. Il Parlamento ha conferito questa competenza, che verrà esercitata».
La Casa Bianca ha inoltre precisato che la legittimità dell’azione presidenziale risiede nell’International Emergency Economic Powers Act, una legge che consente al presidente di intervenire sul commercio internazionale in caso di emergenza nazionale. In questo caso l’emergenza è rappresentata dal disavanzo commerciale di 1.200 miliardi di dollari. Alla domanda sull’impatto delle sentenze sui negoziati in corso, il ministro ha precisato che le trattative si sono interrotte per una settimana, ma sono poi riprese, con i partner commerciali pronti a negoziare per evitare un aumento dei dazi allo scadere della sospensione di 90 giorni.
«I Paesi coinvolti nei negoziati sono consapevoli della determinazione del presidente nel tutelare i lavoratori statunitensi», ha aggiunto Lutnick. «Per questo motivo, hanno ripreso le trattative.» In un messaggio pubblicato su Truth, il presidente Trump ha affermato che un’eventuale sentenza contraria da parte dei tribunali consentirebbe ad altri Paesi di «tenere in ostaggio gli Stati Uniti», mettendo a rischio la tenuta economica del Paese.