Le politiche di Trump contro l’immigrazione piacciono

di Redazione ETI/Tom Ozimek
26 Maggio 2025 9:12 Aggiornato: 26 Maggio 2025 12:39

Un recente sondaggio tra i lettori di The Epoch Times Usa, con 35.704 risposte, rivela un forte appoggio alle politiche sull’immigrazione decise da Donald Trump. La stragrande maggioranza dei lettori dell’edizione americana approva le espulsioni accelerate, non considera applicabili agli immigrati irregolari le complesse garanzie del “giusto processo”  ed è favorevole all’applicazione dell’Alien Enemies Act, legge del XVIII secolo, per espellere cittadini stranieri legati a reti criminali internazionali. I risultati indicano anche il consenso per un’applicazione rigorosa delle norme, anche di fronte alle resistenze manifestate dai giudici.

Forte si è dimostrato l’appoggio dei lettori all’uso di poteri straordinari per superare gli ostacoli legali nelle espulsioni. L’88% dei partecipanti al sondaggio considera l’immigrazione irregolare una minaccia alla sicurezza pubblica, e l’86% ritiene che le espulsioni per direttissima scoraggino ingressi illegali e l’85% le vuole, specie per i criminali. Il 78% approva l’uso dell’Alien Enemies Act, considerato una risposta legittima a un’“invasione” straniera. L’Associazione per i diritti civili, che contesta praticamente tutto l’operato di Trump in materia, è stata approvata solo dal 6% dei lettori di Et Usa.

Forte consenso anche per la gestione del problema Tren de Aragua, organizzazione venezuelana terroristica: a marzo, oltre 250 accusati di farne parte sono stati scortati in una prigione di alta sicurezza in El Salvador, con un costo di 6 milioni di dollari per un anno di detenzione, una decisione appoggiata dall’83% dei lettori. Anche questa soluzione dell’amministrazione Trump risulta ricevere larga approvazione nonostante le resistenze della magistratura. Inoltre l’82% dei partecipanti sostiene l’espulsione senza udienza di immigrati accusati di legami con le organizzazioni terroristiche, e il 79% critica una recente sentenza della Corte suprema, vista come un incentivo al crimine. La disapprovazione per l’operato dei giuridici è in generale schiacciante.

Il 73% dei lettori è consapevole delle attività del Tren de Aragua negli Stati Uniti. A febbraio, il ministero degli Esteri lo ha designato come organizzazione terroristica per attività legate a traffico di droga, estorsione, rapimenti e omicidi. Ad aprile, i procuratori federali hanno accusato 27 presunti membri di racket, traffico di droga e prostituzione, e aggressioni violente. Il ministro della Giustizia, Pam Bondi, ha dichiarato: «Tren de Aragua è un’organizzazione terroristica strutturata che ha devastato le famiglie con violenze, tratta di esseri umani e diffusione di droghe». Il 66% sostiene il trasferimento di immigrati irregolari in Paesi terzi sicuri e l’accelerazione delle udienze per casi legati a crimini. Anche per i non violenti, il 64% chiede espulsioni rapide, privilegiando l’efficienza rispetto alla natura del reato.

Il sondaggio evidenzia insomma una diffusa diffidenza verso il sistema giudiziario e le organizzazioni dei “diritti civili” in materia di immigrazione, ed esprime una preferenza per la sicurezza nazionale. Il 60% si fida della capacità dell’amministrazione Trump di saper identificare correttamente i membri delle organizzazione terroristiche, e il 53% ritiene sufficienti le attuali garanzie; il 67% nega ai clandestini determinati diritti, che considera limitati a cittadini americani e residenti regolari. Nelle risposte, inoltre, i lettori lamentano lentezza del sistema, eccesso di tutele legali per i clandestini e ostruzionismo giudiziario. Molti chiedono emendamenti costituzionali, espulsioni di massa senza udienze e limiti al potere dei tribunali. Il Parlamento è invece accusato di inerzia per non aver aiutato l’esecutivo a compensare l’eccesso di potere della magistratura, e chiede  leggi più severe e finanziamenti per le espulsioni.

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