Il ministero della Cultura ha annunciato che le “Domus de Janas” (le Case delle Fate, o delle Streghe, sono tombe ipogee, cioè scavate nella roccia, tipiche della Sardegna prenuragica) sono state iscritte come 61esimo sito italiano nella lista del Patrimonio mondiale Unesco, consolidando il primato dell’Italia. «Il Comitato del Patrimonio Mondiale, riunito a Parigi nella sua 47esima sessione, ha deciso oggi l’iscrizione delle “Tradizioni funerarie nella Preistoria della Sardegna: le Domus de Janas”», ha dichiarato il ministero in un comunicato ufficiale.
Queste tombe neolitiche, caratteristiche per i loro sistemi planimetrici e decorazioni simboliche, «rappresentano la più estesa manifestazione di architettura funeraria ipogea del Mediterraneo occidentale». Il sito seriale, concentrato nella Sardegna centro-settentrionale, testimonia «le pratiche funerarie, le credenze religiose e l’evoluzione sociale delle comunità neolitiche sarde» dal V al III millennio a.C.

La candidatura, promossa dall’Associazione CeSimSardegna e dalla Rete dei Comuni con Alghero capofila, è stata coordinata dall’Ufficio Unesco del ministero della Cultura, con il supporto della Regione Sardegna e del ministero degli Affari Esteri. «Il successo della candidatura rappresenta l’ennesima conferma dell’apprezzamento dell’Organizzazione Internazionale per il lavoro svolto dal governo italiano».