Oltre 243 mila documenti sull’omicidio di Martin Luther King. sono stati desecretati e resi pubblici il 21 luglio 2025 dal direttore dell’Intelligence Nazionale americano, Tulsi Gabbard. La decisione segue un decreto esecutivo firmato a gennaio dal presidente Donald Trump, che ha ordinato la divulgazione di atti a lungo secretati dalle Agenzie di intelligence, riguardanti anche gli assassinii di John Kennedy e del fratello, il senatore Robert Kennedy, pubblicati nei mesi scorsi. «Per quasi sessant’anni gli americani hanno atteso di conoscere nella sua completezza l’indagine del governo federale sull’assassinio di Martin Luther King Jr.. – ha dichiarato Tulsi Gabbard – e sotto la presidenza Trump, noi non stiamo lasciando nulla di intentato per garantire la massima trasparenza su questo tragico e cruciale evento della nostra storia nazionale. Esprimo la mia più profonda gratitudine alla famiglia King per il suo sostegno».
Gli Archivi Nazionali hanno permesso alla famiglia King di esaminare i documenti per due settimane prima della loro pubblicazione. Alveda King, nipote di Martin Luther King ed ex deputato della Georgia, ha ringraziato il presidente Trump e il ministro della Giustizia, Pamela Bondi, per il loro impegno: «Mio zio ha vissuto con coraggio per la verità e la giustizia, e il suo lascito di fede continua a ispirare gli americani. Mentre piangiamo ancora la sua perdita, la divulgazione di questi documenti rappresenta un passo storico verso la verità che il popolo americano merita».
I fascicoli, consultabili sul sito degli Archivi Nazionali Usa, contengono informazioni sulle indagini dell’Fbi: piste investigative, sviluppi e testimonianze. Migliaia di promemoria, comunicazioni interne e fotografie sono accessibili online, tuttavia alcuni dettagli provenienti da Fbi, Cia e altre agenzie di sicurezza sono tuttora oscurati. Nuovi atti della Cia rivelano i tentativi dell’agenzia di rintracciare James Earl Ray, condannato per l’omicidio di King, durante la sua fuga all’estero.
In merito, il direttore della Cia, John Ratcliffe ha dichiarato: «La pubblicazione, ottenuta con la collaborazione del Direttore dell’Intelligence Nazionale e dell’Fbi, rappresenta una tappa significativa nell’impegno della Cia di garantire la massima trasparenza. La Cia è orgogliosa di contribuire all’iniziativa storica del presidente Trump di declassificare e divulgare informazioni di intelligence nell’interesse pubblico».
Il ministro degli Esteri, Marco Rubio, ha lodato la rapidità con cui gli Archivi Nazionali hanno elaborato i documenti: «La pubblicazione di oggi segna un passo avanti storico nell’impegno dell’amministrazione Trump per trasparenza e responsabilità».
Gli archivisti proseguono nella ricerca di altri fascicoli presso varie agenzie, con l’obiettivo di pubblicarli online appena disponibili. Anche Epoch Times Usa sta attualmente analizzando i 6.301 fascicoli resi pubblici il 21 luglio.