L’amministrazione Trump condanna la Russia per la persecuzione del Falun Gong

di Redazione ETI/Eva Fu
26 Luglio 2025 7:02 Aggiornato: 26 Luglio 2025 20:52

Il 24 luglio, il ministero degli Esteri Usa ha condannato con fermezza l’inasprimento della repressione russa contro i praticanti del Falun Gong, dopo che un tribunale di Mosca ha inflitto quattro anni di carcere a una seguace del movimento spirituale: «Gli Stati Uniti deplorano le azioni del governo russo che colpiscono e opprimono le minoranze religiose, inclusi i praticanti del Falun Gong — ha dichiarato un portavoce del ministero — Esortiamo la Russia a rispettare il diritto di tutti a esercitare la libertà di religione e di credo. Ogni minoranza religiosa deve poter godere della libertà di culto e di associazione senza interferenze».

Il giorno prima, un tribunale moscovita aveva condannato Natalya Minenkova, una donna di 47 anni, a quattro anni di carcere per la sua appartenenza all’associazione locale del Falun Gong, associazione dichiarata “indesiderabile” in base a una legge del 2015. Pochi giorni prima, in Siberia, la polizia avevano perquisito l’abitazione di un altro praticante, sequestrando telefono e computer.
La nuova ondata repressiva contro la disciplina spirituale Falun Gong, perseguitata in Cina dal 1999, si inserisce nel contesto dell’alleanza sempre più stretta tra Mosca e Pechino. Natalya Minenkova era già stata arrestata nel maggio 2024, poche settimane prima della visita del leader cinese Xi Jinping a Mosca.

Il deputato repubblicano, Chris Smith, presidente della Commissione parlamentare esecutiva sulla Cina, ha descritto l’alleanza tra Vladimir Putin e Xi Jinping come un’intesa di pura convenienza. Ha sottolineato che la Russia agisce alle dipendenze del regime cinese, come dimostrato dalla persecuzione di una praticante pacifica del Falun Gong. Putin ha stretto «un accordo con il diavolo», osserva il deputato Smith. Asif Mahmood, vice presidente della Commissione Usa sulla libertà religiosa internazionale, ha evidenziato che la condanna di Natalya Minenkova e di altri praticanti del Falun Gong rappresenta un ulteriore caso di repressione su vasta scala e priva di fondamento contro persone che evidentemente non si conformano agli obiettivi di politica interna ed estera della Russia, e ha sollecitato gli Stati Uniti a riclassificare la Russia come nazione “pericolosa” e a condannare con determinazione la persecuzione delle minoranze religiose, non solo dei praticanti del Falun Gong.
Natalya Minenkova è una delle otto persone legate al Falun Gong colpite dalla legge del 2015, che ha dichiarato “indesiderabili” sette organizzazioni collegate al movimento, cinque delle quali con sede negli Stati Uniti. Il 27 giugno, Zhu Yun, di Tomsk, in Siberia, era stato condannato a tre anni di carcere per i suoi rapporti con l’Organizzazione mondiale per l’indagine sulla persecuzione del Falun Gong, con sede negli Usa, che indaga sul prelievo forzato di organi in Cina. Nel novembre 2024, Oksana Shchetkina, di Pjatigorsk, nel sud della Russia, è stata condannata a due anni per la sua vicinanza all’associazione Amici del Falun Gong. Restano in carcere anche Mikhail Antonenko e Mikhail Sinitsyn, di Krasnodar, fondatori di un’Associazione della Falun Dafa locale, sciolta per timore di persecuzioni, insieme a Gennady Pavlovich Buslov, di Mosca. Altri due praticanti sono stati puniti dal regime russo: Ildar Maksinyaev, di un villaggio in Mordovia, è stato condannato a 400 ore di lavori forzati, mentre a Denis Shibankov, di Jaroslavl, nel nord-est del paese, sono state inflitte 300 ore, poi ridotte a 80 in appello.
Nello stesso periodo dell’arresto di Natalia Minenkova, la polizia di Mosca aveva perquisito le abitazioni di diversi praticanti del Falun Gong, pubblicizzando le operazioni sul proprio canale Telegram ufficiale. In un video si vedeva un agente immobilizzare a terra un giovane inginocchiandosi sulla sua schiena.

Il 23 luglio, in tribunale, Natalya Minenkova ha affermato di essere sotto processo non per aver commesso un crimine, ma solo perché il regime cinese esercita la propria influenza sulla Russia, utilizzando le forze dell’ordine e i giudici per perseguitare persone innocenti anche al di fuori dei propri confini, aggiungendo: «Oggi io sono sul banco degli imputati, e i miei amici sono indagati in diverse città, perché noi diciamo la verità sulla repressione del Falun Gong. E il Partito comunista cinese ha paura di questo».

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