Fonti interne all’amministrazione Trump hanno dichiarato a Epoch Times Usa che nei prossimi quattro anni le vendite di armi a Taipei potrebbero essere maggiori rispetto al primo mandato di Trump. Sempre secondo le fonti, gli Stati Uniti starebbero inoltre facendo pressione sui parlamentari dell’opposizione di Taiwan affinché non ostacolino l’aumento della spesa per la difesa al 3%. La Casa Bianca vuole aumentare la vendita di armi a Taipei per contenere la crescente aggressività del regime comunista cinese su Taiwan.
Durante il suo primo mandato, Donald Trump aveva approvato vendite di armi a Taiwan per circa 18 miliardi e 300 milioni di dollari, Joe Biden 8 miliardi e 400 milioni. L’America è il principale sostenitore internazionale e fornitore di armi di Taiwan.
L’azione americana arriva a sostegno di una sempre più probabile invasione da parte del regime comunista cinese della repubblica di Taiwan, che, nonostante le bellicose dichiarazioni di Pechino in senso contrario, è una nazione indipendente a tutti gli effetti. Da anni, il regime cinese intensifica la pressione militare per affermare le sue pretese di sovranità sull’isola. Ma l’Ufficio della Presidenza di Taiwan ha confermato di recente anche a Reuters che il governo è deciso a rafforzare le proprie capacità di autodifesa: «Taiwan mira a potenziare la deterrenza militare, continuando a incrementare la cooperazione sulla sicurezza con gli Stati Uniti» ha dichiarato infatti il portavoce dell’Ufficio Presidenziale, Wen Lii.
IL BILANCIO DELLA DIFESA
Il presidente di Taiwan Lai Ching-te e il suo Partito Progressista Democratico puntano ad aumentare quest’anno la spesa per la difesa al 3% del Pil, attraverso un bilancio per la difesa. Ma il Parlamento, controllato dai partiti di opposizione Kuomintang e dal Partito del Popolo di Taiwan, ha approvato tagli al bilancio che minacciano la spesa per la difesa.
Questo ha sollevato preoccupazioni a Washington, sottolineando che gli Stati Uniti non possono mostrare più interesse per la difesa di Taiwan rispetto all’isola stessa. «Stiamo mandando un messaggio chiaro all’opposizione a Taipei: non ostacolateci. Non è una questione politica, è una questione di sopravvivenza per l’intera isola», ha detto uno dei funzionari americani a Reuters. Tre persone a Taiwan hanno confermato che i portavoce del Parlamento statunitense hanno fatto pressione ai partiti di opposizione affinché non blocchino la spesa per la difesa.