Video: Reuters
Il direttore generale della Bbc e la responsabile dell’informazione si sono dimessi domenica 9 novembre, in seguito alle critiche per presunte faziosità all’interno dell’emittente britannica, incluso il modo in cui è stato montato un discorso del presidente statunitense Donald Trump.
La Bbc era sotto crescente pressione dopo che un rapporto interno, redatto da un ex consulente per gli standard editoriali e trapelato al quotidiano Daily Telegraph, aveva segnalato carenze nella copertura della guerra Israele-Hamas, delle questioni legate all’identità di genere e di un discorso pronunciato da Trump.
La Casa Bianca aveva recentemente denunciato l’emittente definendola una «macchina di propaganda», dopo che si era scoperto che il programma di punta Panorama aveva montato insieme due parti diverse del discorso di Trump, dando l’impressione che avesse incitato ai disordini di Capitol Hill del gennaio 2021.
Nel documentario andato in onda l’anno scorso, Trump veniva mostrato mentre diceva ai suoi sostenitori che «andremo fino al Campidoglio» e che avrebbero dovuto «combattere con tutte le forze», un commento che in realtà aveva pronunciato in un’altra parte del discorso.
Aveva in realtà detto che avrebbero «fatto il tifo per i nostri coraggiosi senatori e parlamentari».
La portavoce di Trump, Karoline Leavitt, ha definito la Bbc «100% fake news» in un’intervista pubblicata venerdì 7 novembre.
Tim Davie, che ha guidato la British Broadcasting Corporation dal 2020, ha dichiarato di aver deciso di dimettersi dopo «aver riflettuto sulle forti esigenze personali e professionali richieste dalla gestione di questo ruolo per molti anni in tempi così febbrili».
Anche Deborah Turness, amministratrice delegata di Bbc News, si è dimessa.
Pur godendo di grande rispetto a livello internazionale, negli ultimi anni la Bbc è stata accusata di non riuscire a mantenere il proprio impegno verso l’imparzialità dell’informazione, faticando a orientarsi in un contesto politico e sociale profondamente polarizzato.




