Una recente campagna per la donazione di organi in Cina rende i peggiori incubi realtà, in uno Stato in cui il potere politico è a capo di un (lucrosissimo) racket di prelievo forzato di organi da persone in vita.
Numerosi genitori, ora accusano la dittatura comunista cinese di promuovere in modo subdolo la donazione di organi tra i minori. Una madre della città di Xi’an, è rimasta sbalordita quando suo figlio di otto anni ha manifestato il desiderio di “donare” i propri occhi; la madre ha poi scoperto con orrore che la scuola aveva “affrontato il tema” senza il consenso delle famiglie. E non si tratta di un caso isolato: già nel 2023 gli organi di propaganda del regime promuovevano la donazione di organi nelle scuole pubbliche, e diversi genitori di studenti di scuola superiore hanno riferito che anche i propri figli erano esposti a contenuti simili; in un manuale di inglese c’era la storia di uno studente che, al compimento dei 18 anni, dichiarava con orgoglio di aver firmato un accordo di donazione senza il consenso dei genitori. Nella provincia di Zhejiang, un libro di scienze sociali descrive l’iscrizione al registro dei donatori come un «rito di passaggio» per i maturandi, invitandoli a donare i propri organi.
La Repubblica Popolare Cinese è una dittatura; per cui è ovvio come lì, più che in ogni altro luogo, i programmi scolastici siano diretta e precisa emanazione della volontà del potere politico; in Cina l’istruzione è spesso incentrata sulla fedeltà al regime comunista e gli studenti sono obbligati a giurare lealtà al Partito comunista (che d’altra parte è l’unico). Alcuni testi delle elementari contengono avvincenti racconti su bambini che donano organi e vengono dipinti come degli eroi. Sui social media cinesi circola un testo scolastico per la terza elementare che invita gli alunni a elencare gli organi donati da un bambino di sei anni deceduto. Per gli studenti di quarta elementare, alcuni testi didattici narrano storie di minori che donano le cornee, presentate come esempi di virtù morale. Nel 2020, una direttiva nazionale del regime ha incoraggiato le università a promuovere la donazione di organi, con grande successo fra gli studenti.
Un video pubblicato su Douyin e diventato virale — la versione cinese di TikTok — mostra studenti recitare un giuramento a sostegno della donazione di organi, presentata come un atto virtuoso e patriottico.
Tutte queste nuove operazioni di propaganda si inseriscono in un contesto segnato da prove ormai inconfutabili dei crimini che dominano il sistema dei trapianti di organi in Cina. Crimini che numerose istituzioni internazionali denunciano da molti anni, come questo giornale ha ripetutamente riportato denunciando il prelievo forzato di organi perpetrato principalmente ai praticanti del Falun Gong. Quindi, la chiave in interpretazione più razionale di queste “campagne di sensibilizzazione” del regime cinese – mirate alle fasce più indifese e influenzabili della popolazione – è tanto ovvia quanto raccapricciante.