L’ufficio del primo ministro israeliano ha rilasciato una dichiarazione in merito alla decisione del governo libanese di disarmare Hezbollah: «Israele apprezza il significativo passo compiuto dal governo libanese, guidato dal presidente Aoun e dal primo ministro Salam». La recente decisione del Consiglio dei ministri libanese di adoperarsi per disarmare Hezbollah entro la fine del 2025 è significativa, perché «rappresenta un’opportunità per il Libano di riconquistare la propria sovranità, ripristinare le istituzioni statali, l’esercito e il governo, senza il coinvolgimento e l’influenza di attori non statali – recita la dichiarazione israeliana – Alla luce di questo importante sviluppo, Israele è pronto a sostenere il Libano nei suoi sforzi per disarmare Hezbollah e a lavorare insieme per un futuro più sicuro e stabile per entrambi i Paesi».
Gerusalemme ha inoltre affermato che «se le forze di sicurezza libanesi adotteranno misure per disarmare Hezbollah, Israele adotterà misure reciproche, tra cui una graduale riduzione della presenza delle forze armate, in coordinamento con gli Stati Uniti». La dichiarazione termina con una positiva valutazione dell’azione congiunta di Israele e Libano focalizzata «sull’obiettivo comune di disarmare Hezbollah» per il bene di entrambe le nazioni.
La dichiarazione dell’Ufficio del primo ministro israeliano arriva sulla scia della decisione del governo libanese del 7 agosto di non consentire la presenza di fazioni armate (a partire da Hezbollah) sul proprio territorio e di incaricare l’esercito di presentare un piano concreto per disarmare Hezbollah entro la fine del mese. Il 15 agosto, il capo di Hezbollah, Naim Qassem, ha attaccato la decisione del governo libanese di disarmare le milizie capeggiate da Hezbollah stessa, definendola «una decisione molto pericolosa» che può portare il Libano alla guerra civile.
Il 18 agosto, l’inviato statunitense in Libano, Thomas Barak, ha dichiarato durante la sua visita che il governo libanese ha già compiuto «il primo passo» e che toccava Israele fare il proprio. Inoltre, Barak aveva sottolineato che l’esercito libanese avrebbe svolto il ruolo di «garante della sicurezza» per il processo di smilitarizzazione della nazione e che «Hezbollah non potrà ricevere nulla senza dare qualcosa in cambio». Ieri, Barak è arrivato in Israele e ha incontrato Benjamin Netanyahu prima che Gerusalemme rilasciasse la propria dichiarazione.