Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha recentemente tenuto conferenza stampa con l’omologo ungherese Péter Szijjártó durante la sua visita a Budapest. Il ministero degli Esteri israeliano ha pubblicato alcune dichiarazioni del ministro di critica all’Autorità Nazionale Palestinese per l’appoggio che continua a dare ai terroristi e alle loro famiglie: «Contrariamente alle promesse fatte in inglese dall’Autorità Nazionale Palestinese, quest’ultima continua la sua politica di pagare stipendi ai terroristi. Dal 2004 a oggi, in conformità con la sua legge, paga stipendi ai terroristi e alle loro famiglie per aver assassinato ebrei e israeliani».
E ancora: «L’Autorità Nazionale Palestinese non ha mai smesso di pagare i terroristi, ha solo cambiato metodo. Oggi i terroristi ricevono il denaro dagli uffici postali palestinesi». E come se non bastasse, ha aggiunto Saar, l’Anp «sta persino effettuando pagamenti aggiuntivi» ai terroristi liberati dalle carceri israeliane in forza dell’accordo di pace. Il ministro degli Esteri israeliano ha poi criticato l’Unione Europea, dicendo: «invece di chiamare l’Autorità Palestinese a rispondere delle proprie azioni, l’Ue la sta coprendo. Ignora i crimini in corso, ovvero il pagamento dei terroristi, e di fatto, sta addirittura incoraggiando il terrorismo».
Saar ha infine aggiunto: «Il piano in 20 punti del presidente Trump affermava chiaramente che l’Autorità Nazionale Palestinese non sarà legittimata senza vere riforme», che, spiega Saar prevedono che «L’Autorità Nazionale Palestinese adotti tutte le misure necessarie per interrompere immediatamente il pagamento degli stipendi ai terroristi imprigionati in Israele e alle famiglie dei terroristi uccisi». Saar ha poi lanciato un appello ai capi di Stato e di Governo europei «a seguire l’esempio dato dall’Ungheria in Europa», chiedendo che quest’ultima smetta «di pagare gli stipendi ai terroristi».




