L’Alleanza interparlamentare sulla Cina (Ipac), coalizione che riunisce oltre 300 parlamentari di 35 Paesi per contrastare le minacce del regime comunista cinese, ha scritto su X: «dichiarazione sulle minacce del console generale cinese rivolte al presidente del Consiglio giapponese. Noi, membri dell’Alleanza interparlamentare sulla Cina (Ipac), condanniamo con la massima fermezza le dichiarazioni minacciose rivolte dal console generale cinese a Osaka al presidente del Consiglio Sanae Takaichi. Questo tipo di retorica violenta è assolutamente inaccettabile e testimonia il grave degrado del rispetto di Pechino per le norme diplomatiche, un fenomeno che si ripete ormai in tutto il mondo da anni. Ribadiamo che il presidente Takaichi ha agito in modo del tutto legittimo quando ha richiamato l’attenzione sui rischi enormi di un’escalation nello Stretto di Taiwan. Il suo monito su una “situazione che minaccia la sopravvivenza” è un’analisi strategica prudente, non una provocazione, e si allinea al crescente consenso internazionale secondo cui la sicurezza di Taiwan è la sicurezza del mondo intero. Non agire per dissuadere e ridurre la tensione significherebbe trascinare il pianeta in una depressione economica. Non possiamo restare con le mani in mano e permettere che accada. Il G7 ha fatto bene a ribadire l’appello contro ogni tentativo unilaterale di alterare lo status quo, ma ora è il momento di dare concretezza a quell’appello con azioni reali. Esortiamo i nostri Governi a manifestare pubblicamente sostegno al Giappone, a tracciare linee rosse chiare intorno a Taiwan e a coordinare un pacchetto significativo di misure politiche ed economiche per prevenire il conflitto. Il popolo di Taiwan deve essere libero di decidere il proprio futuro e ogni azione che metta a rischio la prosperità mondiale va fermata».




