Il settore dei servizi in Italia ha registrato un’espansione per il sesto mese consecutivo a maggio, con il ritmo di crescita più sostenuto degli ultimi dodici mesi. È quanto emerge da un’indagine pubblicata mercoledì, che alimenta le speranze di una ripresa più solida per la terza economia della zona euro.
L’indice Pmi dei servizi (il Pmi, Purchasing Managers Index, è un indicatore economico che misura lo stato di salute del settore industriale e dei servizi, fornendo una panoramica sulle aspettative e le percezioni dei responsabili degli acquisti delle aziende) elaborato da Hcob è salito a 53,2 a maggio, rispetto al 52,9 di aprile, superando le aspettative e consolidandosi ben al di sopra della soglia di 50,0, che separa la crescita dalla contrazione. Un sondaggio condotto da Reuters tra 11 analisti aveva previsto un valore di 52,0. Nils Muller, economista di Hamburg Commercial Bank, ha commentato: «Il valore più alto dell’indice Pmi dei servizi da giugno dello scorso anno è sostenuto da una domanda interna resiliente e da un flusso costante di nuove attività».
Il sottoindice relativo alle nuove attività si è attestato a 52,4, in lieve calo rispetto al 52,7 di aprile, ma comunque ben sopra la soglia di 50. L’indicatore dell’occupazione nel settore dei servizi è invece cresciuto, passando da 51,2 a 52,2. Muller ha aggiunto: «Sebbene il ritmo di crescita dei nuovi ordini sia leggermente rallentato, rimane elevato rispetto agli standard storici, segno che la ripresa sta guadagnando slancio».
Un’indagine parallela di Hcob, pubblicata lunedì e relativa al settore manifatturiero, ha evidenziato una contrazione per il quattordicesimo mese consecutivo a maggio, pur mostrando alcuni segnali di stabilizzazione.
L’indice Pmi composito, che combina i dati di manifattura e servizi, è aumentato a 52,5 a maggio, rispetto al 52,1 del mese precedente, registrando il valore più alto da aprile 2024.
La settimana scorsa, l’Istat ha riportato che il prodotto interno lordo italiano è cresciuto dello 0,3% nel primo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti.
Questi segnali moderatamente positivi giungono dopo che, ad aprile, il governo guidato da Giorgia Meloni ha dimezzato le previsioni di crescita per il 2025, portandole allo 0,6%, a causa delle crescenti incertezze legate alle politiche commerciali degli Stati Uniti.