L’esercito statunitense ha schierato per la prima volta in Giappone il suo sistema missilistico Typhon a gittata intermedia, in risposta alla crescente aggressività dimostrata dal regime comunista cinese.
Il sistema Typhon è stato presentato il 15 settembre presso la base aerea del Corpo dei Marines di Iwakuni, all’estremità sud-occidentale dell’isola principale del Giappone, nell’ambito dell’esercitazione Resolute Dragon, che terminerà il 25 settembre e che coinvolge circa 14mila soldati giapponesi e 5.200 militari americani.
Il sistema missilistico Typhon è un’arma montata su camion, concepita per colmare il divario tra i missili d’attacco di precisione dell’esercito e i sistemi ipersonici a lungo raggio. Può lanciare sia missili da crociera Tomahawk sia missili multifunzionali Sm-6. Il Tomahawk è in grado di colpire con precisione bersagli terrestri o marittimi a una distanza di 1.600 chilometri. Il Giappone ne ha ordinato alcuni mentre sta già producendo dei propri missili a lungo raggio, nell’ambito di un imponente programma di potenziamento delle forze armate nipponiche deciso a Tokyo.
L’Sm-6, di norma un missile antiaereo, è stato adattato per il sistema Typhon al fine di intercettare obiettivi navali o costieri, conferendogli di fatto capacità balistiche a corto raggio. Altra caratteristica essenziale del sistema, è la possibilità di dispiegamento rapido in aree avanzate durante le crisi. I lanciatori Typhon possono essere trasportati a bordo degli aerei da trasporto C-17 della U.S. Air Force – noti per poter operare anche su piste brevi o accidentate – e quindi raggiungere le zone più impervie.
Il Typhon sta diventando un elemento sempre più rilevante della presenza militari americana e “alleata” nell’Indo-Pacifico. A luglio, il Pentagono ha inviato un lanciatore in Australia, ed è stato inviato anche nelle Filippine, su richiesta di Manila, in un contesto di crescenti attriti col regime cinese nel Mar Cinese meridionale.
Il sistema schierato a Iwakuni lascerà il Giappone al termine dell’esercitazione.In reazione alla presenza del Typhon in Giappone, funzionari del regime cinese hanno accusato Washington e Tokyo di fomentare un conflitto armato nella regione, “dimenticando” che il dispiegamento del Typhon è avvenuto pochi giorni dopo che il ministero della Difesa giapponese aveva segnalato la presenza della portaerei cinese Fujian nel Mar Cinese orientale, a nord delle isole Senkaku, senza considerare le centinaia di invasioni delle zone esclusive (marittime e aeree) operate regolarmente, e da diversi anni, dalle forze armate del regime ai danni di (quasi) tutte le nazioni confinanti.