Il ministero della Giustizia degli Stati Uniti ha acconsentito a fornire i documenti relativi all’indagine sul traffico sessuale su Jeffrey Epstein. La notizia è stata data dal deputato repubblicano James Comer, del Kentucky, presidente della Commissione di vigilanza della Camera. Comer non ha fornito ulteriori dettagli su quando i documenti potrebbero essere resi pubblici né quali materiali potrebbero essere inclusi. Alcune settimane fa, Comer aveva intimato al ministero della Giustizia di divulgare i documenti relativi a Epstein richiedendo la deposizione di alti funzionari delle amministrazioni Bush, Clinton, Obama e Trump.
Jeffrey Epstein, incriminato di diversi reati a sfondo sessuale, tra cui incitazione alla prostituzione e pedofilia, è stato trovato inspiegabilmente morto (ufficialmente per suicidio) nella sua cella di isolamento nel carcere di New York poche settimane dopo il suo arresto nel 2019. Si sospetta che Epstein fosse anche in possesso di numerosi filmati compromettenti, con cui avrebbe ricattato numerose personalità politiche di massimo livello. La sua ex compagna e collaboratrice, Ghislaine Maxwell, è attualmente in carcere dopo essere stata condannata nel 2021 a 20 anni di reclusione, per aver contribuito a “reclutare” ragazze adolescenti per metterle al servizio degli abusi sessuali di Epstein.
Il mese scorso il viceprocuratore generale Todd Blanche ha interrogato la Maxwell per due giorni, e il ministero della Giustizia ha anche richiesto di rendere pubblici i verbali del gran giurì relativi ai casi Epstein e Maxwell.
Il mese scorso, funzionari del ministero di Giustizia e dell’Fbi avevano affermato che non vi fossero prove che Epstein avesse mai tenuto una “lista di clienti” né che fosse coinvolto in un “sistema ricattatorio”, e avevano confermato che la sua morte nel 2019 è avvenuta per suicidio. Ma i dubbi su questa losca vicenda sono tutt’altro che fugati. Circa una settimana fa, infatti, il ministero ha dichiarato di voler procedere con la desecretazione di materiali relativi alle indagini su Epstein e la Maxwell, comunicando a due giudici federali di New York di voler rendere pubblici gli atti del gran giurì. Ma la settimana scorsa, un giudice federale ha respinto la richiesta del ministero di rendere pubblici i verbali, sostenendo che il governo non abbia soddisfatto le condizioni previste da precedenti sentenze che consentivano la divulgazione di tali documenti. La verità sul caso Epstein, insomma, per adesso resta lungi dall’essere chiarita.




