Il Libano disarma i campi profughi palestinesi

di Redazione ETI/Epoch Israele
28 Agosto 2025 19:04 Aggiornato: 28 Agosto 2025 19:04

Secondo una notizia dell’emittente saudita Al-Arabiya e una dichiarazione ufficiale pubblicata dall’Autorità Nazionale Palestinese, l’esercito libanese ha effettuato oggi un’operazione su larga scala per raccogliere armi dai campi profughi palestinesi in tutto il Libano. Funzionari libanesi hanno dichiarato a Al-Arabiya che si tratta della più grande e significativa operazione di disarmo condotta nel Paese dalla fine della guerra civile nel 1990.
Nell’ambito dell’operazione, i rappresentanti palestinesi hanno consegnato oggi all’esercito sette camion carichi di armi pesanti provenienti dal campo profughi di Rashidiya, nel sud del Libano. Questa operazione è la diretta prosecuzione dell’operazione iniziata la scorsa settimana nel campo profughi di Burj al-Barajna, nel sud di Beirut.

L’operazione è l’attuazione di una decisione presa al vertice libanese-palestinese dello scorso maggio, che ha stabilito che il monopolio del possesso di armi sia dello Stato. In questa fase, solo il movimento Fatah – palestinese ma avversario di Hamas – sta collaborando all’operazione, mentre le altre organizzazioni palestinesi si astengono dal farlo. Il portavoce della presidenza palestinese, Nabil Abu Rudeina, ha dichiarato che i rappresentanti dell’Autorità Nazionale Palestinese in Libano hanno consegnato un altro carico di armi appartenenti all’Organizzazione per la Liberazione della Palestina all’esercito libanese. Un comunicato pubblicato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa ha sottolineato che le armi provenivano dai campi di Rashidiya, al-Bas e Burj al-Shamali.
Attualmente in Libano sono operativi 12 campi profughi palestinesi, che ospitano circa 300 mila palestinesi. Il più grande è il campo di Ain al-Hilweh, situato a circa tre chilometri a sud-est della città di Sidone, nel Libano meridionale.