Il capo della polizia di Los Angeles: siamo sopraffatti

di Redazione ETI
9 Giugno 2025 10:05 Aggiornato: 9 Giugno 2025 12:41

Circa 500 marines sono in stato di allerta, pronti a essere dispiegati a Los Angeles. Lo ha annunciato il Comando settentrionale degli Stati Uniti (Northcom) in un comunicato stampa. Oltre a circa 300 soldati della Guardia Nazionale già presenti, il Northcom ha infatti precisato che «circa 500 marines del 2° Battaglione, 7° Reggimento di stanza a Twentynine Palms, in California, sono pronti a intervenire, qualora fosse necessario, per supportare gli sforzi del ministero della Difesa nella protezione delle proprietà e del personale federale».

Le proteste, degenerate in veri e propri tumulti, sono scoppiate venerdì scorso a seguito di una retata condotta dall’Agenzia per l’immigrazione e le dogane (Ice), che ha portato all’arresto di decine di immigrati clandestini con precedenti penali a Los Angeles e nei sobborghi.

Domenica, almeno 2 mila manifestanti contrari alle operazioni dell’Agenzia per l’immigrazione e le dogane (Ice) hanno occupato una delle principali arterie stradali del centro cittadino, mentre gruppi di rivoltosi hanno dato fuoco ad auto a guida autonoma. Il capo del Dipartimento di polizia, Jim McDonnell, ha ammesso che le sue forze sono «sopraffatte» dalla violenza e dagli atti di vandalismo, giunti ormai al terzo giorno. La rivolta sta paralizzando il centro di Los Angeles, e migliaia di manifestanti hanno invaso l’autostrada 101, bloccando entrambe le corsie e portando il traffico a completa paralisi. La polizia, schierata in tenuta antisommossa, ha formato un cordone sotto un cavalcavia per impedire ai dimostranti di avanzare, come riportato dal Dipartimento su X. Gli agenti della stradale (la famosa California Highway Patrol) anch’essi in assetto antisommossa, sono intervenuti per convogliare i rivoltosi verso una rampa di uscita, costringendoli a lasciare l’autostrada. Durante l’operazione, sono stati utilizzati candelotti di gas lacrimogeno, secondo quanto riferito da Nbc Los Angeles.

Sempre nella giornata di ieri si sono registrati scontri anche con i militari della Guardia Nazionale. Video diffusi mostrano l’uso di gas lacrimogeni contro una folla sempre più numerosa nei pressi di un complesso federale nel centro della città, davanti al Metropolitan Detention Center (ossia il carcere della città) dove un gruppo di dimostranti ha insultato i militari, schierati spalla a spalla dietro agli scudi. Con il calare della sera, i disordini sono proseguiti. Nelle vicinanze del centro di Los Angeles, almeno quattro veicoli a guida autonoma Waymo sono stati dati alle fiamme, mentre granate stordenti venivano impiegate per disperdere la folla.

Molti partecipanti esibivano bandiere messicane e palestinesi e cartelli contro l’Ice, intonando slogan di protesta. Un gruppo di rivoltosi ha lanciato fuochi d’artificio contro gli agenti, mentre un altro ha saccheggiato attività commerciali nei pressi dell’incrocio tra la 6ª Strada e Broadway.
«Siamo sopraffatti», ha appunto dichiarato il capo della polizia di Los Angeles a Nbc Los Angeles: «stanotte, alcuni individui hanno sparato fuochi d’artificio di tipo commerciale contro i nostri agenti, che da quei fuochi potevano restare uccisi». Alcuni manifestanti hanno scagliato bottiglie di vetro e persino pezzi di cemento staccati da dissuasori stradali contro i poliziotti. Altri hanno cercato di calmare i più violenti, evidentemente con scarso successo, purtroppo.

LA REAZIONE DEL GOVERNO

Ai sensi del Posse Comitatus Act, le forze militari in servizio attivo possono essere impiegate solo in circostanze eccezionali. L’Insurrection Act del 1807, che Trump non ha ancora deciso di applicare, elenca la repressione di insurrezioni, il ripristino dell’autorità federale e la tutela dei diritti civili quando le autorità statali non riescano ad agire. Il Northcom ha chiarito che nessuna decisione è stata ancora presa in merito.
Nella giornata di domenica 8 giugno, i giornalisti hanno chiesto a Trump se intendesse attivare la legge per riportare l’ordine e facilitare le operazioni di deportazione dell’Ice. «Dipende se ci troviamo di fronte a un’insurrezione», ha risposto il presidente, che in un messaggio su Truth ha scritto: «Una città un tempo meravigliosa, Los Angeles, è stata invasa e occupata da immigrati irregolari e criminali. Ora, folle violente e insurrezionaliste stanno attaccando i nostri agenti federali per ostacolare le operazioni di espulsione. Ma questi tumulti […] rafforzano solo la nostra determinazione».

Trump ha annunciato di aver incaricato i ministri degli Interni, Kristi Noem, della Difesa, Pete Hegseth e della Giustizia, Pam Bondi, di «adottare tutte le misure necessarie per liberare Los Angeles dall’invasione di migranti e porre fine ai tumulti.

«L’ordine sarà ristabilito, gli irregolari saranno espulsi e Los Angeles sarà liberata» ha detto il Presidente. Ma il Governatore della California Gavin Newsom, in una dichiarazione rilasciata ieri nel pieno delle rivolte, ha chiesto il ritiro delle truppe: «Ho formalmente richiesto all’amministrazione Trump di revocare il dispiegamento illegale di truppe nella contea di Los Angeles e di restituirle al mio comando», ha affermato. «Non avevamo problemi fino a quando Trump non è intervenuto. Si tratta di una grave violazione della sovranità statale, che alimenta le tensioni e sottrae risorse dove sono realmente necessarie». Newsom, in un messaggio su X, ha accusato il governo federale di voler «assumere il controllo della Guardia Nazionale della California», definendo la decisione «deliberatamente provocatoria» e destinata a «esacerbare le tensioni». Il governatore ha aggiunto che le autorità locali possono accedere rapidamente al supporto delle forze dell’ordine e che non vi sono esigenze non soddisfatte.

Rispondendo ai giornalisti, Trump ha avvertito i funzionari californiani che ostacolino le operazioni di espulsione che potrebbero venire incriminati a livello federale. Il ministro della Difesa Hegseth ha avvertito che, in caso di persistenza degli scontri, potrebbero essere dispiegati marines in servizio attivo: «Se vedremo un pericolo per il nostro Paese e i nostri cittadini, legge e ordine verranno applicate con un intervento molto deciso» ha poi ribadito anche Trump, lasciando aperta la possibilità di inviare i marines.

 

Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times

Consigliati