I due “alleati d’acciaio” stanno per incontrarsi per l’ennesima volta

di Artemio Romano
30 Agosto 2025 15:18 Aggiornato: 30 Agosto 2025 17:21

Alla vigilia del suo viaggio di Stato nella Repubblica Popolare Cinese, Vladimir Putin ha criticato aspramente le sanzioni occidentali, mentre l’economia Russa vacilla sull’orlo del baratro, stritolata nella morsa delle sanzioni e delle spese di guerra.

I due regimi alleati, Russia e Cina, si oppongono alle sanzioni «discriminatorie», ha dichiarato Putin in un’intervista all’agenzia del regime cinese Xinhua. Putin sarà in Cina, principale alleato militare e partner commerciale della Russia, da domenica, per una visita di quattro giorni che il Cremlino ha definito «senza precedenti».
Putin parteciperà innanzitutto al vertice di due giorni dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai, un’alleanza asiatica in cui ora figurano anche Iran e India. Putin si recherà quindi a Pechino per colloqui con il Segretario generale del Partito comunista cinese, Xi Jinping, e per assistere a un’imponente parata militare in celebrazione della vittoria sul Giappone nella Seconda guerra mondiale. All’inizio di maggio, Xi aveva visitato per l’undicesima volta la Russia, partecipando a un’analoga parata militare nella Piazza Rossa di Mosca, in occasione dell’ottantesimo anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica (e degli Alleati) sulla Germania nazista. I due si sono incontrati oltre quaranta volte nell’ultimo decennio.

La Russia è stata colpita da diverse raffiche di sanzioni, dopo aver attaccato e invaso l’Ucraina nel 2022. E Donald Trump ha affermato che potrebbero arrivare nuove sanzioni, capaci di mettere in ginocchio la Russia. Questo, a meno che Putin non si decida a negoziare seriamente la pace con Zelensky. Da questo si evince l’importanza assoluta che assume oggi più che mai la cosiddetta “Alleanza Senza Limiti” che i due regimi hanno stretto pochi giorni prima dell’invasione russa dell’Ucraina.
«La cooperazione economica, il commercio e la collaborazione industriale tra i nostri Paesi stanno progredendo in molteplici settori» ha detto Putin parlando della Cina, che, fra l’altro, secondo diversi analisti sta tenendo in piedi la Russia affinché regga uno sforzo bellico che, da sola, non sarebbe mai stata capace di portare al punto in cui è ora. «Durante la mia prossima visita, discuteremo certamente delle ulteriori prospettive di cooperazione reciprocamente vantaggiosa e di nuovi passi per intensificarla a beneficio dei popoli di Russia e Cina» ha poi aggiunto Putin.

La Repubblica Popolare Cinese, acquistando petrolio russo, vendendo beni che vanno dalle automobili all’elettronica, e portando il commercio bilaterale alla cifra record di 245 miliardi di dollari nel 2024, è diventata di gran lunga il principale partner commerciale della Federazione Russa per volumi. Con transazioni condotte quasi interamente in rubli e yuan, precisa Putin. Non solo: «Negli ultimi anni, è stata avviata l’esportazione di carne suina e bovina verso la Cina. […] I prodotti agricoli e alimentari occupano un posto di rilievo nelle esportazioni russe verso la Cina». Il che non è poco, considerati i gravi problemi di produzione agro-alimentare dell’economia cinese.

Ricercato dalla Corte penale internazionale per accuse di crimine di guerra relative alla deportazione illegale di centinaia di bambini dall’Ucraina, Vladimir Putin era stato l’ultima volta in Cina nel 2024.


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