I dati sul calo del crimine a Washington sono falsi?

di redazione eti/Nathan Worcester
13 Agosto 2025 19:47 Aggiornato: 13 Agosto 2025 19:47

Dopo un’escalation di criminalità a Washington, il presidente degli Stati Uniti ha commissariato il dipartimento di polizia della capitale statunitense e ha attivato la Guardia nazionale. Nel corso di una conferenza stampa dell’11 agosto, Donald Trump ha dichiarato che intende «salvare la capitale della nazione dal crimine, dal sangue, dal caos e dal degrado», proclamando un’emergenza per la sicurezza pubblica. Le affermazioni e le azioni del presidente hanno innescato un dibattito sull’entità della criminalità violenta e del problema dei senzatetto nel distretto, che include un’aggressione ai danni di un collaboratore del Dipartimento per l’efficienza governativa, trovato ferito per strada.

Il quadro della situazione dell’ordine pubblico a Washington è però alquanto controverso: il sindacato di polizia contesta i dati in calo sui crimini violenti e denuncia la manipolazione delle cifre finalizzata dipingere un quadro più roseo. Al 12 agosto, il dipartimento di polizia di Washington (che opera sotto il controllo del sindaco) ha infatti dichiarato cento omicidi a Washington nel 2025, in calo rispetto ai centododici nello stesso periodo dell’anno precedente. Nel 2024, nel distretto si sono verificati più di centottanta omicidi, con un tasso di 27,3 ogni centomila abitanti, collocandolo al quarto posto (dopo St. Louis, New Orleans e Detroit) delle grandi città americane più pericolose valutate dall’Istituto di tecnologia di Rochester.
Ma l’ex comandante del terzo distretto Michael Pulliam è stato posto in congedo amministrativo retribuito per un’indagine interna su alterazioni delle statistiche sulla criminalità. E il detective Greggory Pemberton, presidente del sindacato di polizia della città, ha affermato che i comandanti hanno ordinato agli agenti di “declassare i reati” in fase di verbalizzazione: «invece di verbalizzare una sparatoria, un accoltellamento o un furto d’auto, ordinano all’agente di verbalizzare un furto, una persona ferita portata in ospedale o un’aggressione». Sempre reati, ma di minore gravità. Un’accusa grave, quella del sindacato di polizia: la “fotografia” dell’ordine pubblico della capitale degli Stati Uniti sarebbe manipolata ad arte per fini politici.

In una dichiarazione a Epoch Times Usa, il capo della polizia della capitale, Pamela A. Smith, ha commentato queste accuse dicendo: «qualsiasi irregolarità nei dati sulla criminalità portata alla mia attenzione sarà affrontata immediatamente […] Non tollero che alcun funzionario riclassifichi reati penali al di fuori delle linee guida stabilite dalla politica del dipartimento di polizia. Qualsiasi accusa di questo comportamento sarà gestita attraverso i nostri processi interni, che garantiranno che i membri responsabili siano chiamati a rispondere».

Ma il detective Greggory Pemberton ha espresso sostegno del sindacato alla decisione di Trump: «noi non potremmo essere più d’accordo con il presidente sul fatto che la criminalità nel distretto della Columbia sia fuori controllo e che qualcosa debba essere fatto» ha detto su Fox News. Nel 2020, il distretto ha approvato una legge generale sulla responsabilità degli operatori di polizia che ha modificato gli standard disciplinari per gli agenti, e ha creato una commissione determinando un clima che dal 2020 sta «legando le mani agli agenti di polizia». Il numero di poliziotti a Washington è sceso da 3.799 nel 2020 a 3.181 all’inizio dell’agosto 2025.

Iscriviti alla nostra newsletter - The Epoch Times