Hegseth a Singapore per rafforzare l’impegno Usa nell’Indo-Pacifico

di redazione eti/Catherine Yang
29 Maggio 2025 17:39 Aggiornato: 29 Maggio 2025 17:39

Il 28 maggio, il ministro della Difesa degli Stati Uniti, Pete Hegseth, ha intrapreso un viaggio verso Singapore per una serie di incontri volti a ribadire la determinazione dell’America nella regione. «Non cerchiamo conflitti, nemmeno con la Cina comunista, ma li dissuaderemo — ha dichiarato alla base militare di Andrews, nel Maryland, prima della partenza. — Difenderemo con forza i nostri interessi e questo viaggio ne è una chiara dimostrazione».

Hegseth parteciperà al dialogo annuale Shangri-La, previsto per il 31 maggio a Singapore, dove incontrerà il primo ministro Lawrence Wong, funzionari locali e ministri della Difesa di diversi Paesi del Sudest asiatico. In un’intervista del 19 maggio a Fox News, il ministro ha spiegato che l’amministrazione Trump sta concentrando l’attenzione sull’Indo-Pacifico per prevenire un possibile conflitto con il regime cinese. Per il suo primo viaggio ufficiale, ha scelto questa regione e ha sottolineato l’impegno delle forze armate statunitensi nella dissuasione attraverso tappe alle Hawaii, a Guam, nelle Filippine e in Giappone.

Negli ultimi mesi, esperti e funzionari della Difesa statunitense hanno insistito sulla necessità di rafforzare le alleanze nell’Indo-Pacifico per contrastare l’influenza crescente del regime di Pechino. Ad aprile, durante un’audizione al Congresso, John Noh, viceministro della Difesa per gli affari di sicurezza nell’Indo-Pacifico, ha affermato che alleanze più solide scoraggiano l’aggressione e creano difficoltà agli avversari degli Stati Uniti. L’ammiraglio Samuel Paparo, comandante del Comando Indo-Pacifico, ha evidenziato nella stessa occasione la modernizzazione «senza precedenti» dell’esercito cinese in termini di armamenti e capacità, definendola una minaccia concreta per il territorio statunitense e i suoi alleati.

In un’audizione separata del 15 maggio, il generale in pensione Charles Flynn — ex comandante dell’esercito statunitense nel Pacifico — ha confermato che l’esercito cinese attuale è profondamente diverso rispetto al passato. «Si stanno preparando con esercitazioni intensive», ha dichiarato, sottolineando l’importanza di partnership regionali per affrontare questa sfida. La questione, ha aggiunto, non riguarda solo gli Stati Uniti, ma anche Taiwan, Giappone, Filippine e l’intera prima catena di isole, inclusa la Corea del Sud. Durante la stessa audizione, l’ex viceministro degli Esteri, Kurt Campbell, ha osservato che la cooperazione tra Stati Uniti, Regno Unito e Australia garantisce un vantaggio sottomarino ancora superiore di almeno un decennio rispetto a Pechino.

Il generale Chance Saltzman, capo delle operazioni spaziali della Forza Spaziale statunitense, ha avvertito che i progressi cinesi nelle capacità spaziali nell’Indo-Pacifico rappresentano una forza destabilizzante. Pechino ha investito massicciamente in armi per neutralizzare i satelliti americani, con la possibilità di schierarle entro il 2029. Ha inoltre segnalato che satelliti sperimentali cinesi hanno eseguito negli ultimi anni manovre rapide e insolite in orbita geostazionaria, suggerendo l’intenzione di sfidare la supremazia spaziale statunitense attraverso operazioni di combattimento.

Parallelamente, l’esercito cinese ha intensificato le esercitazioni con i suoi bombardieri a lungo raggio H-6 nella regione. Immagini satellitari hanno documentato il sorvolo di questi velivoli sopra la contesa secca di Scarborough prima della visita di Hegseth nelle Filippine a marzo, mentre il 19 maggio due H-6 sono atterrati sulle isole Paracel, anch’esse oggetto di dispute territoriali.

Consigliati