Il poema tragico Paradiso Perduto, di John Milton (Londra 1608-1674) trae ispirazione da episodi biblici. Tratta in particolare delle malvagità commesse da Satana che, spietato e arrogante, sfida Dio il quale lo punirà per la sua superbia. È composto da dodici libri, nel primo dei quali si parla della caduta dell’uomo e della cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden.
Inizia con la descrizione di una grande guerra che si svolge in cielo. Volendo dominare il cielo, Satana riunisce un gruppo di angeli ribelli per opporsi a Dio: in questo modo l’orgoglio spinge il demone a dare inizio a una guerra con il Divino. Naturalmente, Satana e gli angeli che si erano schierati con lui verranno sconfitti e cacciati dai cieli.
Milton lo descrive in questi versi:
……
Quando l’insano orgoglio
Lo cacciò dal cielo, con tutta la sua schiera
Di angeli ribelli, con il cui aiuto
Aspirava a gloriarsi al di sopra dei suoi pari,
Confidò di eguagliarsi all’Altissimo,
Se a Lui si fosse opposto, e
Con il folle superbo pensier
Contro il trono e la monarchia di
Dio sollevò empia guerra nel cielo e
Temeraria battaglia,
Ma invano. L’onnipotente braccio
Lo scagliò a capofitto, fiammeggiante, dall’etereo cielo
Con orrenda rovina e combustione giù
Verso la perdizione senza fondo, per dimorare
In catene adamantine e fuoco punitivo…
(Libro I)
PARADISO PERDUTO
Gustav Doré, pittore e incisore francese del XIX secolo, nella prima illustrazione per Paradise Lost, ci dà una visione personale del brano di Milton, presentando una scena che contrappone due azioni. Nella parte superiore raffigura gli angeli che combattono al servizio di Dio; questi si mostrano con un contrasto minore per effetto di una luce radiosa che li illumina dall’alto.

Alcuni angeli appaiono addirittura evanescenti, come se i loro corpi fossero fatti della stessa luce che splende dietro di loro e li racchiude quasi a volerli proteggere. L’angelo centrale, tuttavia, si innalza con grande energia, puntando la spada verso gli angeli ribelli che cadono rovinosamente.
La luce separa le nuvole sullo sfondo, irrompendo nell’oscurità della parte inferiore della composizione: alcuni raggi luminosi sembrano fulmini scagliati per colpire gli angeli ribelli che stanno cadendo.
Nel precipitare verso l’abisso, i corpi dei ribelli si contorcono, agitano le mani, inarcano la schiena per il dolore, alcuni cercano di ripararsi dalla luce, ma mentre cadono verso il fondo della composizione si trasformano in sagome oscure.
Molto probabilmente la figura centrale e più grande tra gli angeli cadenti è Satana stesso: con una mano tiene una lancia mentre porta l’altra mano alla testa in segno di disperazione. La posizione centrale nella raffigurazione, il fatto che sia di dimensioni maggiori e il rilievo dato al suo corpo dal contrasto tra luce e ombra, ci fa capire che è lui il punto focale. Ma Satana non è solo il punto focale della composizione di Doré, è anche il punto focale della tragedia di Milton.
UN RACCONTO AMMONITORE
Milton disse di aver scritto Paradiso Perduto per «motivare le vie di Dio agli uomini»
Io possa svelare all’uom
La Provvidenza eterna
e scioglier d’ogni dubbio gli alti
Consigli di Dio e le ragioni arcane.
(Libro I)
Per realizzare il suo proposito scelse un modo insolito, cioè fare di Satana il personaggio principale, e Doré nelle illustrazioni seguì la linea dell’autore. Perché mettere Satana al centro dell’attenzione, se il l’intento dell’autore era “spiegare” agli uomini le vie di Dio… a meno che la tragedia di Milton non sia un racconto ammonitore.
E se fosse così, di che cosa ci sta avvertendo?

Dalla narrazione di Milton possiamo dedurre che l’offesa peggiore contro Dio è l’orgoglio: c’è un netto contrasto tra l’orgoglio di Satana e l’onnipotente giustizia di Dio, e gli angeli devono scegliere quale via seguire. Dio e i suoi angeli scacciano dal cielo tutti gli esseri che abbandonano la rettitudine per seguire l’orgoglio e questo a sua volta indica forse che l’orgoglio, per sua natura, è un’entità separata dalla rettitudine?
Questa lotta immane non è solo una guerra combattuta in cielo, ma è anche una lotta che si svolge ogni giorno dentro di noi. Questa battaglia quotidiana – quella tra luce e tenebre, rettitudine e orgoglio – è radicata nell’esperienza umana.
Ogni giorno dobbiamo scegliere tra quello che Dio vuole da noi e quello che vorremmo fare spinti dal soddisfare il nostro orgoglio. Come nel cielo gli angeli giusti sono guidati dalla luce di Dio, anche noi dobbiamo rigettare nelle tenebre le cose che si oppongono al divino.