Gli Stati Uniti riprendono ad armare l’Ucraina

di Artemio Romano
30 Agosto 2025 8:39 Aggiornato: 30 Agosto 2025 17:52

Gli Stati Uniti hanno approvato una fornitura di “munizioni” all’Ucraina del valore di 825 milioni di dollari, che include missili a lunga gittata. In base all’accordo, l’Ucraina riceverà 3.350 missili d’attacco Eram e 3.350 moduli di navigazione, insieme ai componenti necessari, alle attrezzature di supporto e all’assistenza logistica. La Difesa americana ha precisato che l’Ucraina pagherà le munizioni utilizzando fondi provenienti da Danimarca, Paesi Bassi e Norvegia, oltre al finanziamento militare estero fornito dagli Stati Uniti. Le munizioni americane contribuiranno a rafforzare la capacità ucraina di condurre missioni di autodifesa e di “sicurezza regionale”. Il ministero degli Esteri statunitense ha già approvato la vendita di armi.

Andriy Yermak, capo dell’Ufficio presidenziale ucraino, ha confermato sui social. L’accordo giunge nel pieno di un’escalation di attacchi russi contro l’Ucraina, a sua volta scatenata dal Cremlino al culmine delle trattative di pace mediate dall’amministrazione Trump. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha infatti dichiarato su X che la Russia ha lanciato più di 30 missili e 600 droni su Kiev il 28 agosto, in quello che ha descritto come «uno dei più grandi attacchi russi», causando almeno 19 morti e decine di feriti. Tra le strutture danneggiate figurano proprietà di un’impresa turca, l’Ambasciata dell’Azerbaigian, la delegazione dell’Unione europea e il British Council.

La responsabile della politica estera dell’Ue, Kaja Kallas, in seguito al recente attacco su Kiev ha annunciato la convocazione dell’inviato russo a Bruxelles: «Ho appena parlato con i miei colleghi della delegazione Ue a Kiev, dopo che il nostro edificio è stato danneggiato da un attacco russo» ha scritto la Kallas su X, denunciando l’inammissibilità di un attacco a una «missione diplomatica».
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto che il presidente degli Stati Uniti sta lavorando per porre fine alla guerra, ma che sia la Russia sia l’Ucraina potrebbero “non essere pronte” a concluderla: «La Russia ha lanciato questo attacco su Kiev, e allo stesso modo l’Ucraina ha recentemente inferto un colpo alle raffinerie petrolifere russe – ha affermato la Leavitt. Di fatto, è stato eliminato il 20 per cento della capacità di raffinazione petrolifera russa, nel corso degli attacchi durante il mese di agosto».
L’esercito ucraino ha dichiarato giovedì che i suoi droni hanno colpito la raffineria petrolifera di Afipsky nella regione russa di Krasnodar, e la raffineria di Kuibyshev nella regione di Samara, in un attacco notturno.

Il bilaterale Putin-Zelensky che, solo due settimane fa, sembrava potesse mettere fine alla guerra, sembra oggi solo un miraggio.


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