Giorgia Meloni: la separazione delle carriere sottrae la magistratura alla politica

di Redazione ETI
11 Novembre 2025 9:48 Aggiornato: 11 Novembre 2025 11:07

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha scritto ieri su X: «Per una magistratura libera».

Nel video allegato, il presidente del Consiglio afferma:

«Dopo decenni, siamo riusciti ad approvare la riforma che introduce la separazione delle carriere tra giudici e Pm, che significa rafforzare la terzietà del giudice, quindi un processo più giusto. Che istituisce l’alta corte disciplinare, che significa che finalmente quando un magistrato sbaglierà ci sarà un organismo terzo a giudicarlo, perché come dice l’uomo ragno, da un grande potere derivano anche grandi responsabilità. E che prevede che i membri del CSM siano sorteggiati tra magistrati con specifici requisiti, che significa liberare i magistrati dal giogo di dover dipendere dalle correnti politicizzate piuttosto che dal proprio merito per avanzare di carriera. Norme di buon senso per le quali veniamo ovviamente accusati di qualsiasi nefandezza. Dicono che noi vogliamo i pieni poteri, che vogliamo assoggettare la magistratura alla politica, ma quello che non sopportano è che noi stiamo facendo esattamente il contrario, perché noi togliamo ai partiti la facoltà di nominare un pezzo del CSM. Ed è questo che in realtà alla sinistra non va giù, che togliamo il controllo dalla politica, perché noi non vogliamo una magistratura controllata da noi, vogliamo una magistratura che non sia controllata da nessuno. Vogliamo una magistratura che sia libera e io sono certa che migliaia di magistrati nel segreto dell’urna voteranno a favore di questa riforma che libera il loro merito. E loro lo sanno, pure esponenti della sinistra voteranno in segreto a favore, eh, lo sanno che sono norme di buon senso. Infatti che dicono? Votate no al referendum per mandare a casa la Meloni. Ma signori, mettetevi l’anima in pace. La Meloni insieme al governo, arrivano alla fine della legislatura e poi chiedono agli italiani di essere giudicati sul totale del loro lavoro. Ok? Alla Meloni a casa ce la possono mandare solo gli italiani, signori. Una cosa alla quale la sinistra non è abituata, la democrazia».


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