Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha dato inizio oggi alla sua missione istituzionale in Giappone incontrando i rappresentanti di Toyota e Honda che, tra le case automobilistiche nipponiche, sono le più radicate in Italia. Lo riferisce il ministero delle Infrastrutture e dei Traporti, secondo cui quelli di stamattina sono stati dialoghi concreti e costruttivi, dove è stata ribadita la preoccupazione per il Green Deal europeo che, puntando tutto sull’elettrico, sta causando problemi letali alle storiche produzioni del Vecchio Continente e del Sol Levante.
È emerso il forte interesse per il tema dei biocarburanti, una strada fortemente caldeggiata da Salvini anche a Bruxelles. Questi rappresenterebbero una ragionevole soluzione per mantenere le tecnologie tradizionali con una riduzione delle emissioni inquinanti equiparabile a quella che può conseguirsi con l’elettrico, dando impulso a una filiera – quella della ricerca e produzione di biocarburanti – in cui l’Italia è all’avanguardia. Toyota vanta oltre 370.000 dipendenti a livello globale ed è presente dal 1963 sul mercato europeo, dove oggi vende oltre un milione di nuove vetture all’anno. Nel complesso, Toyota ha oltre 25.000 dipendenti diretti in Europa, a cui sommare l’indotto di partner e fornitori. Dal punto di vista della transizione ambientale, Toyota e Honda intendono perseguire l’obiettivo della neutralità carbonica utilizzando tutte le motorizzazioni disponibili.
Salvini, consapevole degli sforzi per la digitalizzazione e la guida autonoma, ha sottolineato gli sforzi del governo per rendere sempre più tecnologiche strade e autostrade italiane, con l’obiettivo di incrementare la connessione dei veicoli. E ha ribadito la perplessità sull’elettrico, anche perché «per la prima volta Bruxelles vuole imporre ai cittadini una scelta commerciale che al momento non è condivisa» e non è nemmeno utile da un punto di vista ambientale, visto che «l’elettrico, rispetto ai motori tradizionali e considerando anche l’inizio della produzione e lo smaltimento delle batterie, è più inquinante».
Il tema del Green deal, con tutte le sue criticità, è stato centrale anche nell’incontro con i vertici Honda. L’azienda ha uno stabilimento ad Atessa, in Abruzzo. Sia Honda che Toyota possono incrementare gli investimenti in Italia, con nuove linee produttive e aumento di finanziamenti per ricerca e sviluppo. Salvini ha confermato la massima disponibilità del governo affinché siano moltiplicati gli investimenti in Italia, «nel reciproco interesse», ribadendo l’approccio molto concreto per tutelare l’automotive. «All’inizio della legislatura, nel mio primo incontro a Bruxelles con i miei omologhi, ero tra i pochissimi a criticare il Green deal. Ora molti altri la pensano come noi, faremo di tutto per salvare il settore» così come vorrebbero le storiche aziende europee e nipponiche, ha sottolineato Salvini.