General Motors ha annunciato un investimento di circa 4 miliardi di dollari negli stabilimenti statunitensi per aumentare la produzione di veicoli con motore a combustione interna, in risposta a una domanda ancora forte e a un rallentamento nelle vendite di auto elettriche.
Il piano prevede interventi in tre stabilimenti – in Michigan, Kansas e Tennessee – con l’obiettivo di aumentare la produzione complessiva di circa due milioni di veicoli all’anno. A meno di un mese da un precedente stanziamento di 888 milioni di dollari destinato all’ammodernamento delle linee motore per Suv e pick-up di grandi dimensioni, la nuova strategia industriale mira a consolidare la produzione di modelli tradizionali alimentati a benzina e a sostenere l’occupazione nel settore manifatturiero.
Questi cambiamenti si inseriscono in un contesto normativo e politico in rapida evoluzione. Il settore automobilistico statunitense è chiamato ad affrontare nuove sfide legate all’introduzione di dazi su veicoli, componenti e materie prime come l’acciaio, mentre si attendono ulteriori interventi sulla politica doganale nazionale.
Parallelamente, l’amministrazione Trump sta riducendo o cancellando numerosi incentivi federali (ossia denaro pubblico erogato per tenere artificialmente alta una bassa domanda del mercato) a sostegno della domanda dei veicoli elettrici. Il 12 giugno è attesa la firma di una legge che limiterà significativamente l’obbligo, in vigore in California, di introdurre veicoli a zero emissioni.
Secondo uno studio pubblicato ad aprile da Cox Automotive, le vendite di nuovi veicoli elettrici hanno registrato un calo rispetto sia a marzo 2025 sia ad aprile 2024, mentre il mercato dell’usato è in forte crescita; in America, i veicoli elettrici hanno rappresentato ad aprile il 7 per cento delle nuove immatricolazioni e il 2 per cento del mercato dell’usato.