Gasparri: reazioni incommentabili con avanzare della riforma della giustizia

di Agenzia Nova
29 Giugno 2025 20:49 Aggiornato: 30 Giugno 2025 9:52

«Probabilmente l’Ufficio dove viene redatto il massimario della Cassazione è stato occupato da esponenti dell’estrema sinistra dei centri sociali e la cosa non è stata denunciata. Non si capirebbe altrimenti l’ostinazione con cui nel cosiddetto massimario danno alle stampe e diffondono, a nome della Cassazione, interpretazioni veramente opinabili dei provvedimenti del governo. Prima hanno difeso chi occupa le case dei privati cittadini e hanno scritto una serie di fanfaluche sul provvedimento giustamente approvato dal Parlamento nelle scorse settimane, ora arrivano a contestare le intese tra l’Italia e Albania in materia di immigrazione. Peraltro, ignorando anche recenti sentenze della Cassazione che si è espressa, sì è vero in vario modo, ma a volte anche a favore di quelle intese. Pertanto, auspichiamo che venga finalmente denunciata questa occupazione degli uffici della Cassazione, di cui non si ha una notizia ufficiale, da parte di estremisti dei centri sociali che si sono impossessati delle postazioni e scrivono quello che pensano loro, spacciandosi per esponenti del massimario della Cassazione». Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.

Gasparri aggiunge: «Non c’è altra spiegazione. Lo dico certamente con tono ironico, ma nella speranza che sia davvero così. È inimmaginabile che gli operatori del diritto scrivano cose senza senso, come quelle che stiamo leggendo da qualche giorno a questa parte. Evidentemente, l’avanzare delle riforme della giustizia determina reazioni incommentabili da parte di alcuni settori che vorrebbero conservare un potere che ha la pretesa di sostituirsi alla democrazia e al Parlamento, violando la separazione dei poteri. Quindi la cosa meno peggiore sarebbe scoprire che davvero i centri sociali hanno occupato il ‘palazzaccio’. Perché se quelle cose le hanno redatte gli inquilini di quello stabile, ci sarebbe davvero da porsi qualche domanda».


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