Filippine protestano contro creazione di una riserva naturale cinese

di Agenzia Nova
11 Settembre 2025 15:57 Aggiornato: 11 Settembre 2025 15:57

Il ministero degli Esteri delle Filippine ha anticipato l’intenzione di presentare una protesta diplomatica alla Cina per contestare la creazione di una riserva naturale nella Secca di Scarborough, atollo conteso nel Mar Cinese Meridionale. In una nota, il dicastero ha definito «illegittimo e illegale» il piano di Pechino, considerato una «palese violazione dei diritti e degli interessi delle Filippine sanciti nel diritto internazionale». Il ministero degli Esteri ha rivendicato la giurisdizione di Manila sull’atollo, descrivendolo come una «parte integrante e di lunga data» del territorio filippino.

La secca di Scarborough si trova a circa 200 chilometri a ovest dell’isola di Luzon, all’interno della Zona economica esclusiva delle Filippine. Pechino ne ha tuttavia assunto il controllo dal 2012 e da allora v’impedisce l’avvicinamento dei pescatori filippini. La decisione di creare una riserva naturale è stata annunciata ieri dal gabinetto, in una nota inviata al ministero delle Risorse naturali. Nel documento, l’esecutivo ha definito la creazione di una riserva come «una misura importante per preservare la diversità, la stabilità e la sostenibilità dell’ecosistema naturale dell’isola». Le autorità competenti «dovrebbero impegnarsi fermamente a sostegno delle responsabilità di protezione ecologica e ambientale», così come «gli sforzi di contrasto alle attività illegali legate alla riserva naturale dovrebbero essere rafforzati», recita il comunicato.

L’area interessata, l’ambito e la zonizzazione funzionale della riserva saranno annunciati dall’Amministrazione nazionale per le foreste e le praterie. Nell’ultimo anno, sia la Cina che le Filippine hanno tentato di legalizzare le loro rivendicazioni territoriali attorno alla secca. Lo scorso novembre, il presidente filippino Ferdinand Marcos Junior ha firmato due leggi che puntano a delineare i confini marittimi del Paese nel Mar Cinese Meridionale. Nello specifico, i due testi di legge definiscono i termini dei diritti marittimi accampati dalle Filippine e individuano rotte marittime e aree sottoposte al diritto sovrano filippino e a quello internazionale. La replica della Cina è arrivata a distanza di pochi giorni, quando il governo ha pubblicato le nuove coordinate delle sue linee di base nelle acque in questione. Il 2 dicembre, Pechino ha depositato alle Nazioni Unite la Dichiarazione sulle linee di base delle acque territoriali adiacenti alla secca di Scarborough. La dichiarazione, le carte nautiche e altre informazioni pertinenti, compresi i dati geodetici che misurano le acque territoriali e le Zone economiche esclusive (Zee) di un Paese, sono stati presentati dal vice rappresentante permanente di Pechino Geng Shuang al sottosegretario generale in carica dell’Onu Stephen Mathias e saranno consultabili sul sito web delle Nazioni Unite.


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