Le forze armate del regime comunista cinese sono travolte da una violenta ondata di epurazioni ai vertici. Secondo fonti di The Epoch Times Usa, ogni anno nella dittatura comunista cinese viene arrestato, torturato e ucciso un numero considerevole di ufficiali superiori, che vengono sottoposti a interrogatori infiniti e a torture che raggiungono livelli di atrocità tali da essere semplicemente indescrivibili. In Cina il livello di tensione è tale che, quando un militare di alto livello non si vede per qualche tempo, i colleghi pensano immediatamente che sia rimasto ucciso durante la detenzione. Oppure che si sia suicidato in carcere.
Queste epurazioni – che altro non sono che faide di potere interne al Partito comunista cinese – avvengono nell’ambito della “lotta alla corruzione” che il segretario generale del Partito, Xi Jinping, ha scatenato quando è salito al potere, oltre 10 anni fa, per far fuori tutti i suoi avversari. Ma qualcosa, a quanto pare, non sta funzionando come Xi vorrebbe: secondo gli analisti, questa cosiddetta lotta alla corruzione ha preso una brutta piega dopo il luglio 2024, suggerendo un indebolimento del reale potere di Xi Jinping sui militari.
A partire da metà 2023, infatti, numerosi generali, tra cui due ministri della Difesa, sono stati destituiti o mandati sotto processo. Tra gli eventi più rilevanti spiccano la rimozione dello stato maggiore della Forza missilistica, tra l’estate 2023 e l’estate 2024, e la sospensione di Miao Hua, (membro della Commissione militare centrale) accusato di «gravi violazioni della disciplina» non meglio precisate; mentre il generale He Weidong, vicepresidente della Commissione militare centrale, non appare negli eventi pubblici da metà marzo 2025; si vocifera che si sia suicidato, ma naturalmente non ci sono notizie ufficiali.
Queste ultime epurazioni hanno colpito esclusivamente gli alleati di Xi Jinping, non le fazioni avversarie, perché il generale Zhang Youxia, vicepresidente della Commissione militare centrale, starebbe guidando, con il sostegno di altre figure di spicco del Partito comunista cinese, un’operazione per abbattere la corrente di Xi Jinping in seno al Partito comunista cinese. Il generale 74enne Zhang Youxia, è uno dei pochi discendenti “dei leader storici” del Partito (ossia i “fondatori” della Cina comunista) che abbia una qualche esperienza di reale combattimento, il che lo rende particolarmente rispettato. Il generale Youxia risulta quindi essere abbastanza forte da poter abbattere Xi Jinping, soprattutto se dovesse iniziare a considerare la campagna anticorruzione di Xi una minaccia anche per sé (il che è molto probabile, visto l’aria che tira a Pechino).
Inoltre, secondo un’altra fonte di Epoch Times Usa, il generale Zhang Shengmin, responsabile dell’anticorruzione nelle forze armate, sarebbe il vero burattinaio delle epurazioni volute da Xi. Ma il generale Shengmin in realtà è vicino proprio al generale Youxia, non a Xi. E anche questo confermerebbe quindi la grave perdita di potere da parte di Xi Jinping sulle forze armate cinesi.
E non è tutto: sempre secondo le fonti della nostra consociata americana, Xi Jinping avrebbe voluto nominare un suo (allora) fedelissimo, Miao Hua, quale successore del generale Youxia alla vicepresidenza dell'”anticorruzione”, ma a quanto risulta perfino Miao Hua avrebbe tradito Xi. Una fonte ben posizionata nel Partito, ha rivelato infatti che Miao Hua avrebbe fornito ai nemici di Xi “informazioni” su oltre mille e 300 militari tra cui un centinaio di generali, molti dei quali nominati personalmente da Xi Jinping, che sarebbe rimasto totalmente sconvolto dopo aver saputo che il “fedelissimo” Miao Hua aveva spifferato tutto alla fazione avversa.
In conclusione, la situazione del Partito comunista cinese rispecchia, nel suo complesso, quella di tutte le dittature comuniste della Storia: infinite guerre di potere, atroci violenze, tradimenti, paranoia e terrore. E d’altra parte non si vede come potrebbe essere altrimenti, in attesa che questo regime criminale e malvagio crolli su se stesso, (auto)distrutto proprio dal male che causa non solo al popolo cinese e al resto del mondo, ma anche a se stesso.