Circa 50 partecipanti provenienti dal mondo accademico e da quello industriale hanno preso parte alla quarta edizione della Hydrogen Summer School, organizzata da Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), attraverso il dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili (Terin), in collaborazione con l’Associazione italiana di ingegneria chimica (Aidic) e il dipartimento di Ingegneria chimica, materiali e ambiente (Dicma) dell’Università “La Sapienza” di Roma. Obiettivo della scuola è fornire una formazione completa sul ruolo dell’idrogeno come vettore energetico, analizzandone potenzialità, opportunità e criticità lungo tutta la filiera, in un contesto in cui la transizione energetica richiede non solo innovazioni tecnologiche, ma anche nuove competenze professionali. «Lo sviluppo dell’idrogeno necessita senz’altro di un adeguamento degli aspetti tecnologici e infrastrutturali, ma anche di nuove figure professionali. Questo è il motivo per cui continuiamo a portare avanti l’iniziativa di una scuola di formazione che possa fornire a 360 gradi tutte le competenze necessarie», spiega Claudia Bassano, ricercatrice del Dipartimento Terin di Enea, che ha coordinato l’organizzazione della Hydrogen Summer School insieme alle colleghe Paola Gislon e Carla Menale.

FOTO D'ARCHIVIO: Il logo H2 alla fiera Hyvolution di Parigi, Francia, 28 gennaio 2025. REUTERS/Benoit Tessier/Foto d'archivio
Enea continua a formare professionisti con Hydrogen Summer School
9 Giugno 2025 18:32 Aggiornato: 9 Giugno 2025 20:09