Elon Musk lascia Doge e torna a Space X e Tesla

di Redazione ETI/Jacob Burg
30 Maggio 2025 9:42 Aggiornato: 30 Maggio 2025 9:42

Elon Musk, nominato all’inizio dell’anno dal presidente Trump per guidare il Doge, lascerà presto l’incarico. In un post su X, Musk ha dichiarato di essere in procinto di concludere la sua collaborazione con il governo statunitense. «Con la fine del mio lavoro come dipendente speciale del governo, vorrei ringraziare il presidente Trump per l’opportunità». Per l’amministratore delegato di Tesla, la missione del Doge «diventerà sempre più grande con il tempo, trasformandosi in un modo da operare in tutto il governo».

Quando Trump lo ha nominato a gennaio, Musk è stato appunto designato come “dipendente speciale del governo”, un ruolo che per legge è non può essere svolto per più di 130 giorni. Ma poiché Musk ha ufficialmente iniziato il suo incarico il 3 febbraio con scadenza al 13 di giugno, (anche se potrebbe aver iniziato a lavorare prima) non è chiaro esattamente quando scadrà il suo contratto. La sua dipartita potrebbe essere anche il 30 maggio, se avesse cominciato il 20 gennaio, giorno in cui il Doge è stato fondato.

Musk ha dichiarato che tornerà a lavorare nelle sue varie aziende, tra cui SpaceX e Tesla. «Torno a lavorare 24 ore su 24 e a dormire nelle sale conferenze, nei server o nelle fabbriche», ha scritto su X. «Devo concentrarmi al massimo su X/xAI e Tesla, stiamo lanciando delle tecnologie importantissime».

Pochi giorni dopo, il multimiliardario ha fatto notizia criticando il Big Beautiful Bill di Trump. In un episodio di Cbs Sunday Morning, Musk ha espresso delusione per il disegno di legge, sottolineando come un «disegno di legge possa essere grande, o possa essere bello, ma non so se possa essere entrambe le cose», aggiungendo inoltre che potrebbe «minare il lavoro che il Doge sta portando avanti».

In risposta, il presidente della Camera Mike Johnson ha chiarito che il disegno di legge si occupa della spesa obbligatoria, come quella per Medicaid, mentre i tagli proposti dal Doge riguardano i fondi discrezionali. Stephen Miller, vicesegretario per le politiche della Casa Bianca, ha precisato che tali tagli dovranno essere implementati attraverso un insieme di revoche o un disegno di legge sugli stanziamenti. «Il Big Beautiful Bill non è un disegno di legge sul bilancio annuale e non finanzia i dipartimenti governativi, né le nostre agenzie o i programmi federali», ha scritto Miller su X.

 

 

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