«La politica di Netanyahu rischia di far crescere generazioni di terroristi che colpiscono gli amici di Israele in tutto il mondo». Lo ha dichiarato il ministro della Difesa Guido Crosetto in un’intervista al quotidiano La Stampa, sottolineando che la sua posizione di condanna verso il primo ministro israeliano è condivisa da tutto l’esecutivo: «È la stessa della presidente del Consiglio, del ministro degli Esteri, del governo. Nonché di Sergio Mattarella, nelle cui parole ci riconosciamo tutti». Sulla proposta di sospendere l’accordo di associazione tra l’Unione europea e Israele, Crosetto ha replicato: «Non capisco cosa c’entra far pagare i drammatici e ingiustificabili errori del governo Netanyahu a un popolo o a una nazione. Noi restiamo amici del popolo e dello Stato di Israele».
Parlando poi del conflitto in Ucraina e dei colloqui di Istanbul, il ministro ha espresso un cauto ottimismo: «Dopo anni di impossibilità per ogni tipo di dialogo, è positivo ci si sieda attorno a un tavolo e si parli di liberare i prigionieri e far tornare i bambini alle loro famiglie». Parlando infine della guerra in Ucraina, Crosetto ha affermato che «il rubinetto per chiudere la crisi è nelle mani di una sola persona, Putin. Lui ha iniziato la guerra, lui prosegue l’offensiva sul terreno, lui non pare intenzionato a una trattativa vera».
A proposito della posizione dell’Italia nella “Coalizione dei volenterosi”, il ministro ha precisato: «Nei volenterosi noi ci siamo stati, e in tutti i vertici. Io stesso ho mandato i nostri militari. E abbiamo sempre detto che non aveva senso programmare missioni sul suolo ucraino finché non ci fosse stata una tregua».