Un dazio del 107 per cento sulla pasta italiana «non è solo un attacco commerciale, è un colpo mortale a uno dei simboli del Made in Italy nel mondo. Il governo ora deve spiegare agli italiani cosa intende fare concretamente per evitare questo disastro». Lo dichiara in una nota il vicepresidente della Camera dei deputati e membro della commissione agricoltura, Sergio Costa, del Movimento 5 stelle. «Stiamo parlando di quasi 700 milioni di euro di export all’anno verso gli Stati Uniti, di migliaia di lavoratori impiegati nei pastifici italiani, di intere filiere produttive che rischiano il collasso. La pasta italiana fattura 8,2 miliardi di euro l’anno, di cui oltre 4 milioni di tonnellate esportate: il 60 per cento prende la via dell’estero e proprio gli Usa sono il secondo mercato più importante dopo l’Unione Europea. E tutto questo mentre il governo tace, nascondendosi dietro generiche dichiarazioni di «attenzione» e «monitoraggio». Non basta seguire il dossier, serve agire. Subito», aggiunge. Costa punta il dito contro l’immobilismo dell’esecutivo: «Un dazio punitivo del 91,74 per cento che si aggiunge al 15 per cento già in vigore azzera un mercato strategico, mentre il governo resta a guardare. L’accusa di dumping è pretestuosa e strumentale, ma servono risposte politiche forti, non comunicati di circostanza». «Adesso il governo scelga: difendere gli interessi nazionali con i fatti o assumersi la responsabilità storica di aver lasciato morire uno dei settori portanti del made in Italy», conclude.

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Costa (M5s): Governo eviti disastro con tariffa 107% su pasta
5 Ottobre 2025 14:14 Aggiornato: 5 Ottobre 2025 14:14