La Gestione separata Inps continua a crescere a ritmo sostenuto: tra il 2015 e il 2024 il numero dei professionisti iscritti è aumentato del 68 per cento, trainato soprattutto dalle donne (+91 per cento), che oggi rappresentano quasi la metà del totale (47 per cento). È quanto emerge dal primo rapporto sui professionisti nella Gestione separata Inps, presentato oggi in Confcommercio. L’età media resta stabile attorno ai 44 anni, con una concentrazione di oltre il 50 per cento nelle fasce 25-44 anni. Nel 2024 i professionisti esclusivi sono 436 mila, quattro volte i concorrenti, 107 mila per un totale di 544 mila iscritti. Stiamo parlando di consulenti e formatori di management, amministratori di condominio; designer; wedding planner; influencer-content creator; insegnanti yoga; professionisti di benessere, movimento, pilates ed esercizio fisico; consulenti finanziari; professionisti della prevenzione e sicurezza sul lavoro; professionisti Ict; guide turistiche; informatori cosmetici qualificati, business designer, family officer, interpreti, project manager, insegnanti metodo Feldenkrais.Crescono i redditi complessivi, ma il reddito medio resta fermo sui 18 mila euro annui, anche per il costante ingresso di giovani con redditi più bassi evidenziando forti differenze legate all’età e al raggiungimento del minimale contributivo. Anche i contributi seguono questa dinamica: stabili nella media, in parte sostenuti dall’aumento delle aliquote. La quota aggiuntiva dello 0,72 per cento, destinata a maternità, malattia e assegni familiari, finanzia prestazioni in aumento del 50 per cento negli ultimi sei anni, mentre le erogazioni assorbono circa un terzo delle contribuzioni. Le simulazioni previdenziali mostrano uno scenario preoccupante: un professionista della Gestione separata che inizia a contribuire a 30 anni e si pensiona a 67 perderà oltre la metà del reddito una volta in pensione.
Infatti il tasso di sostituzione lordo (rapporto tra pensione e ultimo reddito) si aggira attorno al 45-46 per cento, mentre quello netto scende fino al 40 per cento per i redditi medi. Addirittura chi entra più tardi nella Gestione separata (ad esempio a 35 anni) vede peggiorare ulteriormente gli indicatori, con pensioni che non superano il 37-41 per cento dell’ultimo reddito.Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni, commenta: «Di questi professionisti colpisce il divario strutturale tra le prestazioni di welfare della gestione separata Inps e le contribuzioni corrispondenti. Ciò significa che i professionisti iscritti in via esclusiva ottengono prestazioni di welfare (esempio indennità per ricovero ospedaliero, malattia, assegni per il nucleo familiare, maternità e paternità e congedo parentale) di molto inferiori alla contribuzione pagata. Lo stesso vale per l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa Iscro, il recente ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi professionali. Tutto ciò ci permette di formulare proposte per le prestazioni di welfare e per la formazione continua. Se guardiamo poi al profilo previdenziale, il rapporto dimostra che il tenore di vita del professionista si ridurrà drasticamente una volta pensionato; sarà fondamentale pensare a strumenti di integrazione della pensione futura che Confcommercio sta già offrendo nell’ambito della previdenza di secondo pilastro. Infatti ora il Fondo Fonte è esteso su base volontaria a imprenditori autonomi e liberi professionisti del sistema».




