Cgil: sei proposte contro povertà e disuguaglianze a Roma e nel Lazio

di Agenzia Nova
12 Novembre 2025 14:25 Aggiornato: 12 Novembre 2025 14:25

Sono sei le proposte principali della Cgil per contrastare povertà e disuguaglianze a Roma e nel Lazio «poiché ci aspettiamo che il 2026 sia l’anno del cambiamento per le cittadine e i cittadini. Bisogna aumentare i salari e i servizi». Lo ha detto il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola, in occasione della presentazione del rapporto “Ritorno alla normalità” elaborato dalla Cgil di Roma e Lazio e presentato stamattina in Campidoglio. «Proponiamo di rivedere gli addizionali Irpef, facendo in modo che Roma non sia più la Capitale delle tasse ma diventi una realtà normale – ha spiegato -. Se le nostre proposte venissero accolte, si avrebbe un vantaggio di circa 300 euro per un reddito medio su base regionale e cittadina. Poi serve un piano di investimenti sul personale, a partire dall’amministrazione capitolina e dalle società partecipate, aumentando i salari attraverso il salario accessorio ma anche con piani di potenziamento e di assunzione. È fondamentale dare risposte anche alla sofferenza delle persone intervenendo a contrastate le disuguaglianze, con un piano straordinario di investimenti sul sociale e sulle politiche dell’abitare».

Nel dettaglio sono sei le proposte principali della Cgil. La prima riguarda le tasse: eliminare lo 0,4% di maggiorazione dell’addizionale comunale per i redditi 14–50 mila euro e applicare aliquota 0,8% sopra i 50 mila; rimuovere progressivamente lo 0,5% regionale su tutti gli scaglioni proseguendo il percorso già avviato con l’accordo tra Cgil, Cisl e Uil e Regione Lazio sul Fondo Taglia Tasse. La seconda è un pass per i servizi pubblici: voucher comunale di Roma da 200 euro per contribuenti 14–50 mila euro (con Isee fino a 45 mila) spendibile in abbonamenti Tpl, servizi educativi, credito Tari, servizi sociali. La terza riguarda il potenziamento del welfare e la macchina amministrativa e prevede di rafforzare organici di Roma Capitale e partecipate, reinternalizzare servizi strategici, adeguare contratti di servizio a inflazione e rinnovi Ccnl, piano straordinario per abbattere liste d’attesa sociali e sociosanitarie e potenziamento servizi educativi 0–6 anni. La quarta interessa le politiche abitative, per cui si chiede di regolamentare gli affitti brevi, potenziare l’edilizia residenziale pubblica e programmare la manutenzione, accelerare sull’Agenzia per la casa; rifinanziare i fondi per morosità incolpevole e sostegno all’affitto; prevedere una garanzia pubblica per giovani, famiglie con minori e lavoratori precari; istituire un fondo comunale/regionale che anticipi spese per messa in sicurezza ed efficienza energetica delle abitazioni di nuclei medio-bassi.

Inoltre sulle tariffe dei servizi pubblici il sindacato chiede di bloccare gli aumenti dove Roma è sopra media nazionale e avviare un percorso di allineamento; alzare le soglie Isee per esenzioni/agevolazioni del 14,85% dal 2026 e introdurre meccanismo automatico di indicizzazione al Nic Roma/Lazio. Per quanto riguarda la quinta istanza sulla tariffa del trasporto pubblico si chiede di differenziare il costo per i turisti, con un biglietto di corsa singola a 2,5 euro e il congelamento dell’aumento per residenti e pendolari; e di rafforzare esenzioni o agevolazioni per gli over 65. La sesta è ultima proposta riguarda misure per le nuove generazioni: l’idea della Cgil è un pacchetto mobilità con sconti Tpl fino a 35 anni e convenzioni sharing, Mic card gratuita dai 18 anni e rete ampliata di convenzioni culturali; orari serali stabili della rete museale; fondo di garanzia comunale per depositi affitto e Tari azzerata per i primi tre anni di autonomia abitativa.


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