Proseguono per il secondo giorno i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina Londra. Il ministro del Commercio Howard Lutnick ha riferito ai giornalisti che le delegazioni hanno trascorso l’intera giornata di ieri, 9 giugno, impegnate in diverse riunioni. Lutnick partecipa quale responsabile dei controlli sulle esportazioni americane, insieme al ministro del Tesoro Scott Bessent e al rappresentante per il Commercio Jamieson Greer.
Un portavoce del Tesoro statunitense ha comunicato ai giornalisti che i colloqui, dopo una pausa, riprenderanno verso le ore 20 (ora di Londra). Non sono stati forniti dettagli immediati sugli incontri, che si sono protratti per oltre cinque ore nella giornata odierna.
In mattinata, Lutnick aveva ribadito l’ottimismo già espresso dal presidente Trump, sottolineando il buon andamento delle discussioni con la delegazione cinese: «Ieri abbiamo negoziato tutto il giorno e prevedo che oggi sarà lo stesso» aveva dichiarato Lutnick stamattina ai cronisti, «i colloqui procedono bene e stiamo dedicando molto tempo al confronto». Un funzionario della Casa Bianca aveva poi confermato che i negoziati bilaterali stanno andando «bene», ma senza entrare nei dettagli.
In un’intervista al programma Squawk Box di Cnbc, il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hassett ha lasciato intendere che gli Stati Uniti potrebbero revocare le recenti restrizioni sulle esportazioni di semiconduttori qualora la Cina accelerasse le spedizioni di terre rare e magneti. Lo scorso aprile, il regime cinese ha introdotto limitazioni all’export di terre rare, ma i dati doganali rivelano che a maggio le esportazioni cinesi di questi materiali sono aumentate del 23%, raggiungendo il livello più alto degli ultimi dodici mesi.
Gli ultimi dati economici sembrano spingere il Partito comunista cinese verso la ricerca di un accordo. Le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono crollate del 34% il mese scorso, segnando il calo mensile più marcato degli ultimi cinque anni. Inoltre, l’economia cinese continua a rischiare la deflazione: secondo i dati ufficiali, a maggio l’inflazione annuale è rimasta a -0,1% per il terzo mese consecutivo, mentre i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% rispetto ad aprile. L’indice dei prezzi alla produzione, che misura i costi sostenuti dalle imprese per beni e servizi e trasferiti ai consumatori, è precipitato del 3,3% su base annua, mantenendosi in territorio negativo da settembre 2022.
L’incontro odierno segue di circa un mese il primo ciclo di negoziati svoltosi a Ginevra, che si era concluso con una tregua commerciale di 90 giorni. Il presidente statunitense Donald Trump e alti funzionari dell’amministrazione hanno accusato il governo cinese di aver violato l’accordo del 12 maggio e di aver rallentato l’attuazione degli impegni presi. Pechino, accusa Washington di aver infranto alcune clausole dell’intesa.
Durante un tavola rotonda con gli imprenditori, il 9 giugno, il presidente americano ha dichiarato alla stampa che i colloqui stanno procedendo positivamente e che l’obiettivo è liberalizzare i mercati cinesi: «Vogliamo aprire la Cina al commercio». Parlando con i giornalisti alla Casa Bianca la settimana scorsa, Trump ha confermato di aver scambiato con Xi inviti per future visite reciproche.
Ma qualsiasi intesa commerciale tra Stati Uniti e Cina richiederà un’attenta valutazione, secondo Ken Mahoney, amministratore delegato di Mahoney Asset Management: «il diavolo si nasconde nei dettagli. Dovremo vedere cosa emergerà da questi incontri, considerando le dispute in corso su temi come minerali di importanza strategica, tecnologia, visti per studenti e barriere commerciali, inclusi i controlli sulle esportazioni».