Casellati: il femminicidio non è un’emergenza, ma un fenomeno strutturale

di Redazione ETI
21 Novembre 2025 17:55 Aggiornato: 21 Novembre 2025 17:55

Il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha scritto su X: «alla conferenza internazionale contro il femminicidio, organizzata in collaborazione con l’Osce, insieme ai colleghi Eugenia Roccella e Carlo Nordio e alla Commissaria europea per l’Uguaglianza e la parità di genere, Hadja Lahbib, per ribadire che nessuna donna deve vivere nel timore e nessuna vita può essere spezzata da violenza travestita da affetto. Oggi il femminicidio non è un’emergenza, ma un fenomeno strutturale, radicato in una cultura antica. Sul fronte normativo, l’Italia è all’avanguardia e il 25 novembre compirà un ulteriore passo avanti, sarà approvato definitivamente il disegno di legge che introduce il delitto autonomo di femminicidio. L’uccisione di una donna in quanto donna sarà finalmente riconosciuta in modo specifico e punita con la sanzione massima. Sarà introdotto l’ergastolo per il femminicidio e saranno rafforzati gli strumenti di protezione. Insieme al ministro Roccella e al presidente Martina Semenzato stiamo inoltre lavorando a un testo unico che raccoglierà in un documento facilmente accessibile tutte le norme a tutela delle donne, per facilitarne la diffusione e la conoscenza. Ma dobbiamo ricordare che le leggi, da sole, non bastano. Serve un grande cambiamento culturale. Un ruolo importante lo ricoprono anche i media, che non devono utilizzare termini come gelosia o passione quando raccontano questi drammi, perché rischiano di minimizzare la violenza e alimentare stereotipi pericolosi. Non esiste alcun “amore malato”, il femminicidio è solo violenza, è il fallimento di una cultura, di una società e delle istituzioni. Dobbiamo invertire la rotta».


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